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La tappa di Napoli del circuito di Serie B di Beach Soccer si avvicina e chi meglio dell’Uomo Ragno (sempre per restare in tema di supereroi…) della Genova Beach Soccer, Alessandro Giovinazzo, può raccontarci quelle che sono le insidie e le aspettative per la squadra genovese? Nazionale italiano nelle stagioni 2003 e 2004, Alessandro ha preso parte con la maglia azzurra ad un Europeo e al Mondiale in Brasile che, nel 2004, ha visto l’Italia centrare per la prima volta nella sua storia un piazzamento fra le prime 4 del mondo, con lo stesso Giovinazzo premiato come miglior esordiente del torneo. In carriera, poi, ha vinto diverse volte il titolo di miglior portiere del circuito del Campionato Europeo, togliendosi anche la soddisfazione di parare un calcio di rigore ad un mostro sacro come Eric Cantona.

«Beh, diciamo che ho iniziato a giocare sulla sabbia quando ancora il beach in Italia non lo conosceva nessuno – afferma sorridendo – Ho iniziato quando anche questo sport era completamente diverso, in particolare nel modo di intendere il ruolo del portiere. Oggi, come anche nel calcio a 11, i portieri sono usati come veri e propri uomini di movimento in più, quindi devono saper usare benissimo i piedi anche loro. Quello che non è cambiato negli anni è il mio amore per questo sport, bellissimo e spettacolare».

Ma come sei arrivato a far parte della Genova Beach Soccer? «E’ successo tutto al primo anno di Super8 – racconta ancora Giovinazz – Sono stato contattato da Nicolò Rossetti e da Francesco Maisano che, conoscendomi, mi hanno ri-coinvolto in quest’avventura, con la speranza di riuscire tutti insieme a far crescere il movimento qua a Genova. Poi due anni fa, quando si è interrotta l’attività della GBS per i problemi logistici che tutti sappiamo, ho fatto parte della squadra del Viareggio e con quella maglia abbiamo vinto lo Scudetto, la Coppa Italia e la Champions. Quest’anno poi mi hanno richiamato e sono rimasto coinvolto nel loro progetto: vogliono puntare ad andare in Serie A e mi farebbe davvero piacere far parte di questa grande impresa. Perché di una vera impresa si tratterebbe… Magari però, grazie a questo, riusciremo a smuovere qualche imprenditore locale facendogli capire che anche a Genova si può fare beach soccer ad alto livello. Molti magari non conoscono nemmeno il ritorno mediatico e di spettatoti che può dare una tappa di beach ben organizzata, un ritorno che è enorme. Anche perché nelle nostre squadre di vertice in Serie A giocano campioni di livello mondiale, sia italiani che stranieri, giocatori che ci invidiano in tutto il mondo».

Parliamo ora della tappa di Napoli, in programma durante il prossimo fine settimana: cosa ti aspetti? «Il nostro obiettivo deve essere sicuramente quello di mettere in campo tutte le forze che abbiamo per cercare di andare in Serie A. Abbiamo fatto un’ottima preparazione, anche con la partecipazione ad un torneo importante come il “Valenti” a Viareggio. Mi aspetto che scenda in campo gente che abbia fame, proprio come ce l’ho io, ancora oggi che ho 41, per fare sempre di più e sempre meglio».

Venerdì alle 12.45 contro il Bari e poi sabato alle 11 contro lo Sporting Nettuno. Che avversari ti aspetti e quali sono le insidie a cui stare attenti? «Le prime insidie – conclude Giovinazzo – sono sicuramente il giocare subito dopo un viaggio lungo e il fatto di giochiamo in due orari non certo facili per il caldo ma non mi piace nascondermi dietro gli alibi. Le squadre che andremo ad affrontare sono l’unica vera insidia. Sono squadre che, come noi, punteranno ad andare in Serie A: il Bari, in particolare, ha tradizione e ci troveremo ad affrontare giocatori importante. Se noi siamo quelli del “Valenti”, con la stessa abnegazione e la stessa voglia di sacrificarci, possiamo davvero fare qualcosa di importante».

Un motivo in più per non perdersi nulla, ma proprio nulla, della trasferta napoletana della Genova Beach Soccer, che Dilettantissimo seguirà per voi con servizi e interviste ai protagonisti, uno dei quali non potrà che essere Ale Giovinazzo.

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