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Non è persona da nascondersi dietro delle scuse, Gianni Siri, e lo ha dimostrato anche stavolta, rassegnando le proprie dimissioni da tecnico della Caperanese dopo la quinta sconfitta in campionato, ad opera del Sant’Olcese.

«Io sono troppo innamorato del calcio e dei miei calciatori – confessa lo stesso Siri – Questo forse è anche un difetto ma visto che nelle ultime gare abbiamo sempre giocato bene ma abbiamo anche raccolto poco, domenica sera ho maturato questa decisione. Anche contro il Sant’Olcese, abbiamo preso una traversa e loro ci hanno fatto gol. Al 95’ noi prendiamo ancora la traversa e loro in contropiede fanno il 2-0, così come è successo anche a Sori del resto. Allora ho deciso di prendere questa decisione e la società mi ha accontentato, lasciando il mio secondo insieme alla squadra».

Una scelta, quella di dimettersi, che però non taglierà il filo che lega Siri e la Caperanese. «Assolutamente no – prosegue Siri – Già da sabato sarò in tribuna, vicino al mio presidente, che è una grandissima persona e mi ha sempre trattato benissimo, a tifare per la Caperanese. Resterò comunque vicino a loro, con la sciarpa della Caperanese al collo. D’altra parte, ogni tanto bisogna che anche noi allenatori siamo disposti a metterci la faccia e io l’ho sempre fatto. Quando c’è qualche problema, l’allenatore ne deve sempre rispondere, sono io che metto in campo i giocatori e se l’allenatore è intelligente deve sempre avere il coraggio di mettersi in discussione. E’ una cosa che non mi ha fatto dormire per tutta la domenica notte ma andava fatta. Poi magari da domani mi metto alla ricerca di una nuova avventura, ma per adesso sono convinto di aver fatto la scelta giusta».

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