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ISOLESE: lunghe squalifiche per i due giocatori coinvolti nell’aggressione all’arbitro .

Sono costati cari quei due minuti di follia ai giocatori dell’ ISOLESE: CHIESA e TIDDIA.
I due giocatori sono stati appiedati per un lungo periodo.
I fatti si sono svolti al minuto 117 quando lo SCIARBORRASCA è passato in vantaggio grazie a un calcio di rigore.
Di seguito riportiamo il comunicato uffiale della FIGC GENOVA.

PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI
In base alle risultanze degli atti ufficiali sono state deliberate le seguenti sanzioni disciplinari.

A CARICO CALCIATORI ESPULSI DAL CAMPO

SQUALIFICA FINO AL 30/ 6/2019
TIDDIA EMANUELE
(ISOLESE)
Espulso al 13′ del secondo tempo supplementare poiché, approfittando della grave difficoltà nella quale si trovava il direttore di gara, intento a difendersi da un’aggressione in atto ai suoi danni da parte di un altro giocatore, colpiva violentemente l’arbitro sferrando un calcio al suo indirizzo, attingendolo alla gamba destra, cercando ulteriormente di colpirlo con uno schiaffo, senza tuttavia riuscire nell’intento soltanto grazie alla prontezza di riflessi di quest’ultimo.
Successivamente, si avventava contro il direttore di gara sferrando un violento pugno al suo indirizzo che lo attingeva alla zona del collo che gli provocava un forte dolore, tale da costringerlo ad indietreggiare di alcuni metri per salvaguardare la propria incolumità.
Rilevata l’estrema gravità del fatto commesso si ritiene di infliggere, altresì, la sanzione dell’inibizione a svolgere qualsiasi attività in seno alla FIGC, a ricoprire cariche federali e a rappresentare le società in ambito federale per una durata pari a quella della squalifica.
Sanzione così determinata, ai sensi dell’art. 19, comma 1, lettera f eh, CGS, sia in considerazione della riprovevolezza ed estrema gravità della condotta del calciatore Tiddia Emanuele non soltanto incompatibile con i principi di lealtà e correttezza che dovrebbero essere a fondamento di qualsiasi attività sportiva, ma anche sintomatica di una personalità incline alla violenza e alla minaccia, sia in considerazione dei colpi inferti al Direttore di gara, idonei a cagionare danni alla integrità fisica ancora più gravi di quelli diagnosticati dai sanitari nel loro referto.

SQUALIFICA FINO AL 31/12/2018
CHIESA DANIELE
(ISOLESE)
Espulso al 13’ del 2° tempo supplementare poiché, dopo che la squadra avversaria segnava un gol su calcio di rigore assegnato dal direttore di gara, si dirigeva minacciosamente al cospetto dello stesso e lo apostrofava con frasi gravemente ingiuriose.
Alla notifica del provvedimento di espulsione, colpiva con una violenta manata il braccio dell’arbitro che gli mostrava il cartellino rosso.
Successivamente, mentre si accingeva ad uscire dal terreno di gioco, tornava repentinamente sui suoi passi e sferrava un violento pugno all’indirizzo del direttore di gara colpendolo al collo e procurandogli un intenso dolore, continuando a seguirlo con fare minaccioso, unitamente ad altri compagni di squadra, mentre quest’ultimo tentava di raggiungere il centrocampo per far riprendere il gioco.
Rilevata l’estrema gravità del fatto commesso si ritiene di infliggere, altresì, la sanzione dell’inibizione a svolgere qualsiasi attività in seno alla FIGC, a ricoprire cariche federali e a rappresentare le società in ambito federale per una durata pari a quella della squalifica.
Sanzione così determinata, ai sensi dell’art. 19, comma 1, lettera f e h, C.G.S., sia in considerazione della riprovevolezza ed estrema gravità della condotta del calciatore Chiesa Daniele, non soltanto incompatibile con i principi di lealtà e correttezza che dovrebbero essere a fondamento di qualsiasi attività sportiva, ma anche sintomatica di una personalità incline alla violenza e alla minaccia, sia in considerazione dei colpi inferti al Direttore di gara, idonei a cagionare danni alla integrità fisica ancora più gravi di quelli diagnosticati dai sanitari nel loro referto.

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