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E’ un “riceviamo e pubblichiamo” del tutto particolare quello di oggi, con una lettera che il presidente della Figc Liguria Giulio Ivaldi indirizza a tutti i dirigenti, le società e i tesserati della nostra regione, attraverso gli organi di informazione. Una lettera aperta che, prima di tutto, è un vero e proprio richiamo alle responsabilità di ognuno di noi, nessuno escluso, quella che il presidente Ivaldi ha deciso di diffondere nella serata di ieri. Una scelta dettata da alcuni, troppi, episodi di violenza che si sono verificati nelle ultime settimane sui campi della nostra regione, in un campionario vasto e vergognoso di azioni di violenza fisica ma non soltanto. Tanto per non farsi mancare nulla, infatti, abbiamo dovuto registrare anche cori razzisti all’indirizzo di giocatori o direttori di gara stranieri. 

Ecco il messaggio del presidente Ivaldi:

«Ancora violenza sui nostri campi. Con un po’ di rammarico mi sono deciso ad intervenire a seguito di una serie di fatti gravi che si sono verificati specialmente in queste ultime settimane sui nostri campi di calcio. Abbiamo letto rapporti arbitrali, e conseguenti decisioni della Giustizia Sportiva, che descrivevano incidenti, aggressioni, violenze personali e di gruppo in ambito di Prime Squadre ma anche, ahimè, durante incontri di Settore Giovanile.

Aggressioni verbali e fisiche sia tra tesserati sia verso arbitri, tentativi di strangolamento, ingresso in campo di persone non tesserate che provocano gravi danni fisici ai partecipanti alla gara, violenze anche nei confronti di giocatori a terra, sospensioni di gare per incidenti, cori denigratori nei confronti di ragazze e ragazzi provenienti da Paesi esteri.

Chiedo a tutti ed a ciascuno di noi l’assunzione delle responsabilità che i ruoli ricoperti ci impongono. Stiamo fortemente lavorando affinché al nostro movimento venga riconosciuta la dovuta valenza sociale che siamo sicuri di avere con l’attività che destiniamo in favore dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze, tutti giovani calciatori ai quali cerchiamo di offrire i migliori ambienti per poterli accompagnare nel loro sviluppo personale e sportivo; stiamo, attraverso le Scuole Calcio, cercando di far crescere il concetto di cultura sportiva che riconosca la necessità di una partecipazione allo sport costruita su valori condivisi di lealtà, riconoscimento del merito e di accettazione ragionata di risultati positivi e negativi.

Vogliamo far trasparire dalle nostre cronache quanto siamo importanti anche per il tessuto economico della nostra Regione e non solo, creando condizioni affinché gli Enti Pubblici e Privati si convincano che possa essere giusto sostenere le nostre Società in difficoltà assecondandole nelle attività ordinarie e straordinarie laddove abbiano in carico la gestione e la messa in sicurezza degli impianti ove svolgiamo la nostra attività. Eppoi, e non certamente per ultimo, vogliamo divertirci a giocare a calcio e divertire chi ci sta a vedere.

Penso sia giunto il momento di mettere un freno, di fermarci un attimo a pensare senza voler far tragedie o giungere a conclusioni affrettate perché, comunque, siamo certi che è molto di più quello che va bene, sono molte di più le partite che si svolgono regolarmente. Al netto di avvenimenti che hanno dimensioni fisiologiche, nessuno ci può eguagliare sul piano del volontariato, dell’organizzazione, della regolarità dei nostri Campionati e Tornei, del seguito che riusciamo a coinvolgere quando scendiamo in campo, ma proprio per non minare nel tempo tutto questo mi rivolgo con il cuore in mano a tutti anche in ragione dei momento della stagione in cui ci troviamo.

Ci stiamo indirizzando verso gli ultimi mesi di Campionato, tutte le gare sono importanti ma adesso per molte Società lo diventano di più. E’ il momento giusto per riconsiderare e valutare adeguatamente certi avvenimenti. Facciamolo tutti assieme e tutti ne trarremo beneficio.

E come si dice, sia buon calcio per tutti.
Con affetto.

Giulio Ivaldi»

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