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Dopo l’intervista di ieri ad Andrea Di Somma, il Little Club ha voluto replicare alle dichiarazioni del tecnico. E non solo… ecco cosa ci ha detto infatti Gessi Adamoli.

Allora il rapporto tra il Little Club ed Andrea Di Somma è arrivato al capolinea?

«Direi di sì. Sono stati quattro anni ricchi di soddisfazioni con il record dei punti ed un quinto posto in Promozione, piazzamento mai raggiunto nella ultracinquantennale storia sportiva del Little Club. Non mi sarei però aspettato un’uscita di scena così sopra le righe, eppure, dopo tanti anni, il personaggio avrei dovuto conoscerlo».

Vi ha scherzosamente accusato di essere genoani e comunisti perché sperate nella vittoria ma via aspettate sempre la sconfitta.

«Certamente siamo genoani, quanto alla politica ci piace essere impegnati nel sociale e nella solidarietà. E se suggerivamo di guardarci indietro in classifica invece che inseguire utopistici sogni play off e perché certe partite, contro quelli che noi ritenevamo avversari diretti nella lotta salvezza, avremmo saggiamente preferito affrontarle con maggiore prudenza. Ma il punto è un altro, Andrea ha sminuito quello che invece in molti definiscono il miracolo Little.

Dopo la sua intervista, il presidente di un’importante società di Promozione mi ha mandato questo messaggio: “è entrato a gamba tesa e con i gomiti alzati… Il Little ha fatto miracoli per anni e rappresenta un esempio per tutte quelle società senza settore giovanile e senza campo che ambiscono ad emergere”. E, aggiungo io, anche senza portafoglio. Dunque è normale che chi gestisce la società stia soprattutto attento ai conti. Poi ci sta che lui faccia l’occhiolino a Saracco che in questo momento è il presidente sulla piazza con maggiori ambizioni. Però la passione e la dedizione di dirigenti come Paccagnini e Morelli, e faccio solo i primi due nomi che mi vengono in mente, meritava un altro tipo di riconoscimento.

Ma non è un problema. Chi ci conosce sa chi siamo e come ci approcciamo al calcio dilettantistico. Tantissimi ex, anche a distanza di tanti anni, continuano a tenere vivo il rapporto. Senza retorica siamo una grande famiglia con i pro ed ovviamente i contro, se non fare mai il passo più lunga della gamba può essere considerato un difetto. E’ la continuità dei risultati che certifica come opera una società ed il prossimo sarà il settimo anno di Promozione».

Chi sarà il sostituto di Di Somma?

«In questo momento di distanziamento sociale, questo è l’ultimo dei nostri problemi. Però abbiamo sempre avuto allenatori di grande spessore e questo significa che il Little aveva un appeal forte e continua ad averlo. Altrimenti mister come Mazzocchi, Baldi e Pandiscia non avrebbe accettato di allenare il Little. Ricordo ancora il giugno 2014 quando, neopromossi in Promozione, ci trovammo ad affrontare il problema allenatore. Chiamai Mazzocchi, che era reduce da due anni al Ligorna.

E dire che neanche volevo contattarlo perché ero convinto che avrebbe rifiutato la nostra proposta. Con Baldi chiusi al telefono. Rispose al quinto squillo, gli dissi: Mister, un allenatore senza panchina non si può permettere di far suonare così a lungo il telefonino…”. Dopo cinque minuti era il nuovo allenatore del Little. Anche con Pandiscia fu una trattativa lampo. E stiamo parliamo di tutti top mister. Tranquilli, anche la prossima stagione il Little avrà un allenatore all’altezza della sua storia sportiva».

 

 

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