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Quando riesci anche solo a rallentare la corsa di una squadra che ha messo in fila qualcosa come 35 vittorie una dietro l’altra, è inevitabile che il tuo nome finisca un po’ sulla bocca di tutti. Fabio Ghigliazza, però, nonostante la giovane età e nonostante sia al primo anno alla guida della prima squadra, dimostra già di avere l’esperienza di un veterano e sorride se qualcuno gli dice che la sua Andora domenica ha scritto una pagina di storia del calcio dilettantistico ligure.

«Parlare di storia mi sembra un po’ eccessivo – replica Ghigliazza – Diciamo solo che, a modo nostro, ci siamo inseriti nel loro record. Detto questo, l’Alassio è una vera e propria Ferrari e con questo campionato non c’entrano veramente nulla. Domenica, forse, ai punti avremmo anche meritato qualcosina di più ma ci teniamo ben stretto questo pareggio. Festa grande a fine partita? Ovviamente negli spogliatoi c’era euforia, ma senza esagerare troppo. Chiaro che fossimo molto soddisfatti ma fin da subito ho detto ai miei ragazzi di godersi questo risultato ma di iniziare già a pensare alla gara successiva. Domenica abbiamo un’altra partita difficile, contro un’altra squadra che ambisce a fare molto bene in campionato».

Primo anno sulla panchina della prima squadra, dopo esser stato promosso dalla juniores. Che bilancio traccia di questa sua prima mezza stagione? «Abbiamo avuto una prima parte di campionato condizionata da tanti infortuni, alcuni anche molto lunghi. Questo ha inevitabilmente cambiato le nostre prospettive, influendo sul nostro modo di giocare ma poi siamo riusciti a crescere gara dopo gara. C’è il rammarico di aver lasciato per strada qualche punto di troppo ma anche la consapevolezza che abbiamo saputo reagire a queste grosse difficoltà. Adesso l’obiettivo è cercare di fare del nostro meglio, guardandoci sempre le spalle però, perché la classifica è troppo corta per stare tranquilli».

 

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