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ANDREA BARBIERI intervistato da DILETTANTISSIMO ci racconta del suo ritorno a MOLASSANA.

ANDREA MOLASSANA-LIGORNA-MOLASSANA andata e ritorno

MOLASSANA è stata la mia casa per tanti anni. Per la Verità si tratta della terza volta che ritorno. In precedenza in due riprese sono stato nel club rossoazzurro, prima sette anni e poi tre e ho sempre mantenuto buoni rapporti con tutti.
Poi è arrivata la chiamata dal LIGORNA di TORRICE, al quale sarò sempre grato per l’opportunità che mi ha dato in questi 6 anni di conoscere un nuovo mondo che diversamente non avrei mai visto.
Con la prima squadra che militava in Serie D ho avuto l’opportunità di conoscere, con il Juniores nazionale, realtà importanti. Squadre di un certo livello che hanno gratificato sia me che i ragazzi che facevano parte del LIGORNA. Cittadine e stadi importanti che hanno dato la possibilità a tutti di crescere nell’ambito sportivo.

Adesso però si cambia …

Si. Era giusto separarci. La trattativa che si è aperta con il presidente della GOLIARDICA ALBERTO SARACCO, ha creato in me una sensazione di incertezza. Per un paio di mesi. Quindi ho preferito fare la scelta che mi ha portato a Molassana.
Auguro tutto il bene possibile al LIGORNA e ai suoi ragazzi, una società e persone con le quali sono stato benissimo. Allenatori, Dirigenti, Ragazzi Genitori. Ogni sua componente mi ha fatto vivere una piacevole esperienza da ricordare con molto piacere. Però era arrivato il momento di voltare pagina”.

Torni a MOLASSANA con che obiettivi.

Partiamo dal presupposto che il MOLASSANA ha sempre avuto un settore giovanile importante con tutte le leve complete, con delle ottime basi. L’organizzazione del Presidente Franini, la presenza di dirigenti come Fabrizio Fileni e Andrea Crovato, una struttura importante come quella del complesso di Ca’ De Rissi con il manto erboso appena rinnovato, fanno in modo di poter sviluppare ulteriori idee.
In questi giorni con il presidente Franini e con Fabrizio Fileni stiamo completando l’organigramma dirigenziale degli allenatori, con persone di mia e loro fiducia come ad esempio Massimo Bongiorni che vista la sua attitudine e le sue ottime competenze sarà il responsabile della attività di base

Sicuramente rientrerai nell’organizzazione dell’importante TROFEO CARAVELLA. Cosa pensi di portare in dote dalle tue recenti esperienze?

Partiamo dal presupposto che negli anni scorsi il TROFEO CARAVELLA ha portato a genova squadre importati che hanno dato lustro alla manifestazione:
Napoli, Inter, Monaco, ma la lista è lunghissima.
Ora il presidente Franini sta studiando una nuova formula che renderà il torneo ancora più avvincente con la funzione di attirare ulteriori attenzioni da parte della gente e dei media per renderlo sempre più prestigioso.”

Cosa hai chiesto a Franini dal punto di vista della tua figura in seno alla società?
“Di essere coinvolto in tutte le decisioni societarie, ovviamente rapportandomi con lui in tutte le dinamiche della società.”

Compresa la prima squadra?

Sulla prima squadra ci sono già un Direttore Sportivo, il Mister oltre al Presidente Franini che si attiva in prima persona. Io darò il mio contributo con la mia esperienza e le mie conoscenze nel caso si ritenga necessario.”

Dopo le vicende COVID e la cristallizzazione delle classifiche, in che categoria giocherà, secondo te, il MOLASSANA nel prossimo campionato?

In tutta onestà non lo so. In tutta sincerità ti dico che non deve essere una priorità fare il campionato di Eccellenza. Il Molassana è andato avanti per più di cento anni giocando in Eccellenza, in promozione o in prima categoria facendo bene e continuando ad avere le sue realtà ben radicate nel territorio genovese. Alle sue spalle esiste un quartiere importante una struttura di livello e un presidente competente. Però non mi nascondo e dico anche che avere la possibilità di giocare il massimo campionato regionale da prestigio ed è un pò una vetrina per i ragazzi del settore giovanile che intravedono la possibilità, nel loro futuro, di poter approdare al campionato di Serie A della Liguria. Comunque ribadisco che se dovrà essere promozione non sarà una tragedia.”

La VALBISAGNO ha molte squadre di ottimo livello e che giocano campionati importanti.

Hai ragione. In un chilometro quadrato ci sono almeno sei società che giocano campionati importanti. Club organizzati e con i quali, sia io che il presidente Franini, abbiamo ottimi rapporti.
La zona è popolosa e a livello di settore giovanile ognuno riesce a fare le proprie squadre. Aggiungo che tutte queste società cosi ben organizzate portano a migliorare l’offerta che ognuno di noi può dare, coinvolgendo famiglie che non abitano in Valbisagno.
L’antagonismo e il campanilismo naturalmente c’è a livello sportivo. Tutte queste realtà cercano di superarsi sul campo utilizzando solo mezzi leciti visto gli ottimi rapporti che tra dirigenti esiste. La competizione alimenta e fa crescere il movimento, non appiattisce e da qualche stimolo in più. Conoscendo i responsabili di queste società posso anche affermare che la competizione avrà sempre come comune multiplo denominatore la sportività e il rispetto reciproco. “

Il MOLASSANA avrà tutte le leve nel prossimo campionato?

Certo, la società ha ottimi numeri. Con la mie conoscenze e le mie esperienze contiamo di alimentarlo ulteriormente per migliorare ancora di più tutto quello che già è presente. La struttura si presta moltissimo specialmente in questo periodo problematico per i motivi che tutti noi conosciamo. Senza contare che molti volontari si adoperano e sono fondamentali nel mantenere tutto l’impianto accogliente, caratteristiche fondamentali per i genitori che hanno la sicurezza di portare i loro ragazzi in un ambiente sereno, pulito e di buon livello.

Definiscimi l’ambiente Molassana?

Posso dire che vedo un senso di appartenenza non comune. Formato da un gruppo di volontari che si adoperano per sviluppare iniziative. Questo ritengo sia una caratteristica importante perchè trasferisce questa mentalità anche ai ragazzi della nostra società che si sentono parte di una grande famiglia.

Concludendo dopo tanti anni torni al Molassana. Se ti giri e guardi al passato cosa ti viene in mente?
Barbieri ride e dice:

L’ultimo anno che giocai lo feci al Molassana con Franini allenatore. Dopo 29 giornate sopra la soglia della salvezza, rimaneva da giocate la 30^ e ultima giornata e retrocedemmo per colpa di Andrea Di Somma che all’epoca giocava nel Bogliasco, allenato da Alberto Mariani e segnò il gol che determinò la nostra retrocessione. Se guardo al passato quindi vedo delle persone con le quali eravamo rivali e con cui poi ho stretto profondi legami di amicizia. Il calcio, ma lo sport in generale è questo. Deve creare aggregazione, nuove amicizie rapporti e legami solidi che poi ci accompagneranno per tutta la nostra vita.”

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