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Deluso ed amareggiato. Questo è lo stato d’animo di Fabio Carletti nell’analizzare l’avvio di stagione del suo Certosa, tredicesimo in classifica con appena 8 punti all’attivo e reduce dalla sconfitta (condita da tante polemiche) contro il Pietra Ligure.

«Siamo in una posizione di classifica che fa schifo – spiega Carletti senza tanti giri d parole – ma purtroppo soffriamo un inizio di stagione caratterizzato da una sequenza di infortuni mai vista. In questo momento viaggiamo su una media di -6/-9 giocatori rispetto alla nostra rosa, per di più in molti casi parliamo di giocatori che per noi sono davvero essenziali. Questo ha inevitabilmente vincolato il nostro rendimento. Tant’è vero che nelle prime giornate, quando viaggiavamo con “solo” 4/5 infortunati, siamo andati meglio. Quando però gli indisponibili sono aumentati, siamo calati di molto».

Ma non è solo la sfortuna… «Purtroppo ci sono state anche alcune decisioni arbitrali discutibili, come accaduto nella partita di domenica contro il Pietra. Io non avevo mai visto un’espulsione del genere in 25 anni di calcio,mai visto un giocatore prendersi due cartellini gialli nel battere la stessa punizione. L’arbitro sosteneva che Gattulli lo avesse offeso ma abbiamo le immagini, con tanto di audio, che testimoniano l’esatto contrario. Io non sono solito entrare nel merito dell’operato degli arbitri, perché ritengo che l’arbitro possa sbagliare un fuorigioco e qualsiasi altra decisione, così come un attaccante può sbagliare un gol o un portiere sbagliare un intervento. Qui però è una questione di atteggiamento e di assoluta mancanza di rispetto nei confronti dei grandi sforzi che una società come la nostra fa ogni settimana. Se a questo aggiungiamo che il Certosa è l’unica squadra che non percepisce alcun rimborso e che è l’unica a non avere un vero settore giovanili, si capisce bene come la situazione diventi complicata».

Ma Carletti e il Certosa non sono abituati a mollare. «Assolutamente no. Dico invece che tante volte, troppe volte ci hanno dati per spacciati e per morti e sepolti. Finora però non è mai stato così e ci siamo sempre rialzati in piedi per dare il nostro massimo. Dimostreremo ancora una volta di cosa è capace questo gruppo. Ne sono certo».

 

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