Skip to main content

Malagò: «La Lega Dilettanti ha preso una decisione, gli altri no»

Il presidente del CONI Giovanni Malagò, in diretta a “Che tempo che fa” su Rai2, ha riservato parole di stima per la decisione della Lega Dilettanti di chiudere i campionati: «Recentemente c’è stato un Consiglio Federale, organismo supremo per l’organizzazione dei campionati. Ha preso varie decisioni, legate anche al Decreto-Rilancio, demandando alla federazione una serie di responsabilità come quelle sulla giustizia sportiva e sui format dei campionati. La scelta di dare una deroga è stata coraggiosa, e per me anche corretta. Poi si può condividere o meno. La Lega Dilettanti, movimento mostruoso, forte di questa situazione ha già preso una decisione, e si sa esattamente cosa succede. Gli altri sono rimasti a metà del guado». (“Che tempo che fa”, Rai 2)

Il Sestri punta alla Serie D «Promozione sul campo»

Il presidente del CR Liguria Giulio Ivaldi aveva detto così: «Essendo confermate le retrocessioni dalla Lega Pro alla Serie D e le conseguenti promozioni dalla quarta alla terza serie, era inevitabile che fossero stabilite delle retrocessioni in Eccellenza». Ora starà alle regioni decidere autonomamente i criteri di promozioni e retrocessioni. In Liguria dalla D retrocederanno ben 3 squadre: Fezzanese, Vado e Ligorna. Caso Sestri Levante: più unico che raro. I corsari hanno vinto la Coppa Italia regionale e la prima gara delle fasi nazionali, in campionato erano secondo a un solo punto di distanza dalla capolista Imperia. La società del presidente Stefano Risaliti ha, da subito, rifiutato l’idea del ripescaggio. Un altra strada verso la Serie D, per il Sestri Levante, è quella degli spareggi nazionali fra seconde classificate: ma non si terranno. E allora, le migliori seconde d’Italia potrebbero essere “ordinate” in base alla media punti di tutti e 28 i gironi di Eccellenza. I posti a disposizione, solitamente, sono otto: il Sestri sarebbe terzo per media punti. Sarebbe una promozione a pieno titolo, ottenuta sul campo. (Gabriele Ingraffia e Italo Vallebella, Il Secolo XIX – Levante).

 

Serie A – Il protocollo: allenamenti e incontri, stesse norme sanitarie

La Figc invia il testo con un giorno di anticipo, ora la palla passa al Comitato Tecnico-Scientifico. Nelle linee guida per la ripresa del campionato troviamo indicazioni su ogni aspetto: dalle trasferte, agli esami clinici, alle sanificazioni richieste. La Gazzetta Dello Sport pone in risalto sette punti del documento:

1) Quarantena ok, ma si spera possa cambiare: nel protocollo non viene proposto nessun cambiamento della normale di legge che prevede la quarantena automatica di almeno due settimane per tutto il gruppo squadra in caso di positività di un singolo calciatore o membro dello staff. Tuttavia, le procedure potranno subire variazioni rispetto a quanto attualmente in vigore (nel caso di dati confortanti sulla curva del contagio).

2) Stadio:  300 il tetto massimo di persone ammesse, in B e in C un numero proporzionalmente inferiore.

3) Autocertificazione e all’ingresso i termoscanner: controlli per l’accesso per tutte le persone che non appartengono ai due «gruppi squadra».

4) Entrata in campo e antidoping saranno separati: differenziazione percorsi per quanto riguarda squadre e arbitri. Le squadre per il riscaldamento entreranno a distanza di due minuti, stesso discorso per uscire dal campo e rientrare per l’inizio della partita.

5) Arbitri: distanze, niente raduni e sì ai mezzi privati: per dialogare con i direttori di gara inoltre, i giocatori dovranno rigorosamente rispettare la distanza sociale prevista (un metro e mezzo).

6) Stessa frequenza per tamponi e test sierologici: rimangono quelli previsti nel protocollo in vigore per gli allenamenti collettivi. Anche in questo caso però si specifica che potranno esserci delle variazioni. (Valerio Piccioni, Gazzetta dello Sport, pag. 12)

Serie A – La ripresa e il format: giorni decisivi. C’è ottimismo sul ritorno in campo il 13

Inizia oggi una settimana chiave per il mondo del calcio italiano, quella che dovrebbe portare all’ufficializzazione della data di ripartenza della Serie A. L’idea della Lega è quella di ricominciare il 13 giugno grazie a una variazione del dpcm che Spadafora si è già impegnato a fare. Ieri sera il numero uno del Coni Malagò, a “Che tempo che fa”, non ha invece dato per scontata la ripartenza della Serie A:

«Spadafora ha parlato del desiderio di trasmettere le partite in diretta e in chiaro come in Germania per evitare gli assembramenti nei bar e nei locali. Si cita spesso la Bundesliga come modello, ma non puoi prendere solo il pezzetto che ti piace. I tedeschi hanno sistemato tutto con i calciatori e i broadcast, mentre in Italia ci sono ancora molti punti interrogativi. La Figc ha mandato il protocollo con 24h di anticipo al governo e sta rispondendo alle esigenze per ripartire. Io sto dalla parte del calcio giocato, lo sottolineo a scanso di equivoci. Ciò premesso, va bene il piano di ripartire il 13 o il 20 giugno, ma penso che non sia scontato che vada tutto bene. Giovedì aspettiamo le risposte per capire quando si riprenderà. A fatica questa barca sta partendo, ma dobbiamo essere consci della difficoltà della cosa». (Andrea Ramazzotti, Corriere dello Sport, pag. 5)

 

Serie C – Protocollo caro per la C: vero, però…

Il costo per attivare gli allenamenti va da 98 mila a 146 mila euro (questo quanto emerso nell’assemblea del 7 maggio): molti, ma nella scorsa stagione la Lega Pro ha speso 5 milioni solo per i compensi agli agenti. Il disagio di fondo della Lega Pro non si placa dopo le decisioni della Figc di non sospendere il campionato. Una cifra dicevamo da non sottovalutare, che però va relazionata ai bilanci e alle spese: la pandemia ha sconvolto tutti e tutto, ma le spese sanitarie ed emergenziali potrebbero essere considerate primarie rispetto, per esempio, a quelle che sostengono sistematicamente i procuratori.  La Serie C nella scorsa stagione ha speso 4 milioni e 960 mila euro in costo agenti (commissioni e altro): quasi 5 milioni di euro. Se facessi la “media del pollo” e dividessimo questa cifra per le 60 società, ognuna potrebbe coprire quasi completamente i costi per la gestione medica dell’emergenza. (Stefano Salandin, TuttoSport, pag. 20)

 

Calcio Femminile – C’è un piano per la ripartenza, da metà luglio gli ultimi sei turni. Spadafora: «Il professionismo per le donne sarà uno dei temi della legge delega sullo sport». Ma le calciatrici avvertono: «Stesso protocollo degli uomini».

Mercoledì scorso il Consiglio Federale ha deciso di non interrompere il campionato, unico avamposto non professionistico su cui si vuole compiere una «verifica» per provare a ripartire. Spadafora al Tg3 ha riaperto ieri anche la partita sul professionismo: «Niente campionato dimenticato, il presidente gravina sta facendo un grande lavoro e io sto già lavorando a una richiesta importante del calcio femminile, che doveva avvenire entro l’estate. Il professionismo sarà uno dei temi della legge delega sullo sport».  (Valerio Piccioni, Gazzetta dello Sport, pag. 26)

 

Torna alla HOME di Dilettantissimo

 

Pagine: 1 2