Ricorso accolto per Leandro Ravera e la Burlando. Il giocatore, al termine della gara contro l’Atletico Quarto del 17 dicembre scorso, valida per il campionato di Seconda Categoria girone D, fu squalificato fino al 27 febbraio 2017 perché «accusato dall’arbitro d’averlo, a fine gara, minacciato – così si legge nella motivazione della squalifica inizialmente comminatagli dal Giudice Sportivo – Il tesserato è stato identificato perché il direttore di gara, dall’interno dello spogliatoio, lo avrebbe “successivamente” riconosciuto mentre insieme ad altri compagni, stazionanti davanti la porta,proferiva insulti al suo indirizzo».
La società Burlando però presentò ricorso contro tale decisione, sostenendo non soltanto l’innocenza di Ravera ma anche il fatto che non si potesse basare la lunga squalifica solo su un’identificazione uditiva, che di certo non può essere del tutto certa.
Alla luce di questo, la Corte d’Appello Regionale ha accolto il ricorso della Burlando, annullando la squalifica a Leandro Ravera ma infliggendo alla società la multa di 100,00 euro per responsabilità oggettiva vista l’impossibilità di individuare con certezza il responsabile delle offese udite dal direttore di gara.
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