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E’ arrivato il momento di fare sul serio, per il Fegino di Bruno Faraci, che dopo un avvio choc contrassegnato da 4 sconfitte e una sola vittoria, adesso non può più permettersi passi falsi e deve, per forza, scrollarsi di dosso le difficoltà che fino ad oggi ne hanno contraddistinto il cammino.

«Credo prima di tutto che il risultato di certe gare sia stato eccessivamente pesante per noi – commenta proprio il tecnico dei blugranata – Penso alla gara con il Voltri nella quale, dopo aver giocato 25′ di gran calcio, abbiamo preso 3 gol su 3 tiri. Stessa cosa domenica, contro il Val Lerone: abbiamo preso 4 gol ma le prime azioni da rete nitide sono state le nostre. Siamo andati negli spogliatoi sul 3-0 e nella ripresa, poi, abbiamo anche sfiorato la rimonta, arrivando fino al 3-2. E’ un momento difficile, ma dobbiamo essere bravi a stare uniti. In settimana i ragazzi sono sempre presenti agli allenamenti e lavorano sodo, poi la domenica prendiamo un gol e sembra che ogni volta ci cada il mondo addosso. Ci manca la reazione di carattere».

Anche perché il gioco della squadra sembra esserci. «Assolutamente sì – prosegue Faraci – Paghiamo il fatto che ci mancano gli attributi per reagire alle prime difficoltà, che invece ci abbattono subito. Ma è proprio per questo che io voglio andare avanti, per cercare in ogni allenamento di trasmettere ai giocatori la carica giusta. Già nell’intervallo di domenica ho visto uno scatto nella testa di molti. Speriamo che sia l’inizio di un nuovo corso».

C’è poi il capitolo infortuni, che stanno pesando e non poco sulla resa di tutti i reparti. «Purtroppo le assenze di Tassistro, Labanca o Velonà ci hanno impedito di schierare per due volte di fila la stessa formazione e questo vuol dire tanto per noi. Prendiamo ad esempio la difesa: oltre al fatto di dover cambiare continuamente gli interpreti, patiamo la partenza di un leader come Leone che la dietro ci dava quella forza e quella grinta che servono quando hai a che fare con tanti giovani, che altrimenti alla prima difficoltà rischiano di perdere fiducia nei propri mezzi e andare in barca. Credo che questo sia il punto fondamentale: dobbiamo ancora riuscire a trovare uno o due leader che possano prendere per mano la squadra nei momenti chiave della partita».

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