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Pronti? Via! E lo scatto del Sant’Olcese è stato degno del miglior Usain Bolt, con un secondo posto in classifica frutto di quattro vittorie e un pareggio. Unico neo, la sconfitta interna (di misura peraltro) contro la prima della classe, quella Caperanese che, ancora imbattuta, per il momento sta mettendo tutti in riga. Ma giustamente anche per Massimo Repetti, tecnico del Santo, si tratta di una sconfitta che non toglie nulla al grande avvio di stagione dei suoi ragazzi.

«E’ una partenza che nemmeno noi avremmo mai immaginato di fare – ammette Repetti – Certo, sappiamo chela nostra è una rosa competitiva ma il nostro traguardo dichiarato era la salvezza e tale è rimasto. Quando poi lo avremmo raggiunto, allora potremo anche mirare più in alto. Ad oggi, la cosa bella è che i ragazzi si divertono e sono un gruppo vero. Sembra una frase fatta, una di quelle che si dicono sempre ma è davvero così: ho 26 giocatori in rosa e vedere che anche ci non viene convocato, al sabato è in tribuna ad incitare i propri compagni in campo, credo sia la soddisfazione più bella che si possa chiedere. La nostra forza, in realtà, sono proprio quei ragazzi che per ora stanno trovano meno spazio, è il loro entusiasmo che si trasmette a tutti gli altri. Me compreso».

Ovviamente, dopo appena 6 giornate, la classifica va presa per quello che è ma dove può arrivare questa squadra? «La classifica è ancora troppo corta per fare proclami. Con due gare vinte sei nei playoff e con due sconfitte ti ritrovi a guardarti le spalle perché sei ai margini della zona playout. Riparliamo più avanti. Vedere però questa classifica mi dà una bella sensazione anche perché non dobbiamo dimenticarci che la nostra, delle squadre che oggi sono lassù, credo sia l’unica nella quale i ragazzi non prendono davvero un solo euro. E vengono ad allenarsi fino a Sant’Olcese. Perché lo fanno? Perché hanno sposato questo progetto e ci credono. Non dimentichiamoci poi che la nostra è un società appena nata».

Una società appena nata nella quale però lei, dopo l’esperienza nell’AGV, sembra aver ritrovato la propria dimensione. «Qui c’è una struttura che, ovviamente, ha ancora bisogno di tempo per crescere ma che è compatta e una dimensione ad oggi quasi perfetta. L’unica cosa che ci vorrebbe, per riuscire a crescere ancora, è che Sindaco e Comune fossero un po’ più al nostro fianco in questo progetto ambizioso. Al Sant’Olcese adesso serve l’appoggio delle istituzioni, per mille motivi. Non può continuare a gravare tutto sulle spalle di 3 o 4 dirigenti che si fanno davvero un mazzo così. In realtà analoghe per dimensioni e problematiche, le istituzioni sono davvero presenti. Mi farebbe piacere che fossero più presenti nel progetto partito l’anno scorso fa tra Società e Sindaco».

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