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di Davide Firpo

Giovedì, al termine del colloquio conclusivo tra Spadafora e il premier Conte, l’agognata data di ripresa della Serie A è stata finalmente annunciata: si ricomincia il 20 giugno.

Ma prima sarà tempo di Coppa Italia. Juve-Milan si giocherà il 13 e l’altro ritorno delle semifinali, Napoli-Inter, il 14; la finalissima a Roma il 17.

A braccetto con la massima serie tornerà anche la cadetteria, ovvero la Serie B.

Naturalmente gli appassionati sportivi sono contenti di sentire questa notizia, malgrado i punti di domanda arieggino su tutti i rettangoli verdi d’Italia: sarà una solida ripartenza, oppure una toccata e fuga?

Il ministro Spadafora ha messo subito i paletti in caso di una futura sospensione forzata:

“La FIGC mi ha assicurato il piano B (playoff e playout) piano C (cristallizzazione della classifica), in caso di nuova sospensione”

Sembra chiaro che, nonostante l’ottimismo da parte di alcuni, ci si basi sul concetto di astrattezza: si tratta di una situazione molto complessa per la quale è necessaria una gestione più che ottimale, quasi perfetta. Abbiamo visto come i tedeschi, coloro i quali hanno battuto il calcio d’inizio della ripartenza, se la stiano cavando abbastanza bene. Ma dobbiamo tener conto di una cosa: la Germania a livello di organizzazione è in Champions League e noi, in confronto ai cari amici crucchi, non so se attualmente riusciremmo a qualificarci per l’Europa League.

Ripartire fa bene a tanti, me compreso.

Ovviamente non bisognerà aspettarsi subito un gioco spumeggiante, considerando anche la calda estate prossima ventura e, anche se fa parte del loro lavoro, delle numerose partite che i calciatori dovranno disputare in due mesi. Ma a noi sportivi va bene lo stesso…il calcio mancava a tutti, da grandi a piccini.

Nella speranza che tutte le categorie possano rientrare a giocare (dai dilettanti sino alle giovanili) dobbiamo guardare in alto, ai nostri idoli calcistici.

Questa sarà una grande prova. Il movimento calcistico italiano dovrà sostenere un esame di organizzazione e, superato quest’ultimo, sarà fondamentale guardare il tabellone finale per accettarsi del raggiungimento de risultato più importante: la vittoria sul Coronavirus.

Non si tratta solo di un campionato di calcio, ma del futuro dell’Italia, dell’Europa e del mondo.

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Davide firpo finaleDavide Firpo è nato a Pietra Ligure nel 2002. Studente, ha la passione per il calcio, la fotografia sportiva e il giornalismo. Da 3 anni è fotografo ufficiale del FBC Finale e fa parte dell’ufficio stampa giallorossoblu. Da maggio 2020 collabora con Dilettantissimo.