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E’ un Daniele Corona davvero molto deluso dal modo in cui la sua Voltrese è uscita sconfitta nel match di domenica in casa della capolista Albissola. Match che si presentava come difficilissimo, inutile dirlo, ma che la squadra genovese ha interpretato al meglio, provando (e per larghi tratti anche riuscendo) a mettere in difficoltà la corazzata di Luca Monteforte.

«Il risultato è del tutto bugiardo – spiega il tecnico dei gialloblù – Il loro portiere ha fatto 3 o 4 grandi miracoli e noi, nonostante tanti assenti importanti specialmente in attacco, abbiamo giocato un’ottima partita davvero. Tanto per dirne una, il 3-1 dell’Albissola era viziato da un netto fallo su Calogero (Virzi, ndr). Ce la siamo giocata comunque a viso aperto e, se dovessi dire, io non ho visto nell’Albissola quella grande squadra che sento descrivere da tutti. O meglio, non credo possa essere quell’ammazza-campionato che tutti indicano».

Archiviata, pur con tanta amarezza, la sconfitta di Albissola, è però tempo di pensare solo alla prossima gara contro la Rivarolese. «Domenica c’è la Rivarolese e poi andiamo a Imperia – specifica Corona – Adesso la nostra priorità è quella di arrivare a Natale facendo più punti possibile in queste due prossime gare. Anche perché i nostri acquisti arriveranno dal recupero degli infortunati, che ci permetteranno di avere a disposizione la rosa al completo per il girone di ritorno. Penso ai vari Anzalone, Calautti, Siciliano, lo stesso Cardillo che sta rientrando… Nel girone di ritorno, ne sono convinto, vedremo un’altra Voltrese. Ma adesso dobbiamo solo pensare alla prossima contro la Rivarolese. La sconfitta di domenica con l’Albissola? L’abbiamo già mandata in archivio».

Il gruppo però dimostra di crescere giornata dopo giornata. «Stiamo migliorando a livello fisico, di principi di gioco e d’intesa. Stiamo lavorando molto bene, i ragazzi mi seguono, c’è rispetto reciproco ma riusciamo anche a divertirci pur allenandoci in maniera seria e professionale. Mi aspetto molto dal girone di ritorno in poi, è solo questione di recuperare i tanti infortunati e magari anche un pizzico di fortuna. D’altra parte, pensi al Napoli: senza Higuain e Milik è un’altra squadra. Noi senza Cardillo, un bomber da 20-23 reti a stagione, come possiamo pensare di non risentirne?».

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