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Cari amici di Dilettantissimo, in questi giorni di quarantena abbiamo deciso di tenervi compagnia su Instagram (@dilettantissimo_official) insieme ai veri protagonisti del calcio dilettantistico: giocatori e mister. Il giochino è semplice: ogni sera ci collegheremo con un giocatore/allenatore diverso (per candidarvi scriveteci un messaggio in privato), a cui i followers potranno fare domande, chiedere opinioni e, perché no, dare qualche consiglio. A inaugurare questa simpatica rubrica è stato il portiere-bomber Edo Grosso, attualmente in forza all’Athletic Club nel ruolo di attaccante, ma con un glorioso passato da portiere professionista.

Edo, ti vedo con i capelli corti! Neanche il tempo di provarli che si è fermato il campionato…
In realtà ho fatto in tempo a segnare, ma subito dopo ci siamo, ovviamente, fermati per quello che sta succedendo.

Ora che hai fatto sia il portiere che l’attaccante, tornassi bambino quale ruolo sceglieresti?
Bellissimi ruoli tutti e due, ma scelgo ancora il portiere. Tanto poi mi metto a fare l’attaccante a 30 anni… A meno che già da bambino non ci sia il mio amico Ilardo a farmi gli assist!

Tra l’altro sei anche l’attaccante della Genova Beach Soccer. È difficile riuscire a giocare quest’estate?
Per me sicuramente:mio moglie fa cenno di no con ampi gesti… (a giugno Edo si sposa, ndr). Comunque ringrazio la GBS, una realtà nuova che in questi anni ha portato il nome di Genova in giro e sta creando qualcosa di veramente importante. Tornando alla domanda, questo coronavirus è veramente un problema anche per il Beach Soccer, sicuramente sarà difficile giocare.

Ma sarà ancora più difficile finire il campionato…
È il problema vero. Diciamo che ci sono tre soluzioni, ognuna delle quali scontenterebbe qualcuno: annullare il campionato, e una squadra come il Borzoli si arrabbierebbe. Congelare il campionato? Noi retrocederemmo senza poter lottare. Quello che vorrebbero fare in LND sarebbe sforare a luglio ed eventualmente giocare anche il mercoledì. Ora, ne veniamo da due mesi di ferie forzate, non penso sarà facile prendere ferie per andare a giocare a La Spezia o Imperia. È un bel problema.

Sei d’accordo con chi dice che, terminata l’emergenza, servirà rifare una mini-preparazione?
Mah, oddio, tanto siamo tutti fermi, al massimo giochiamo scapoli contro ammogliati (ride)… No va bè, penso comunque a chi ha programmato la stagione in maniera professionale con macro e micro cicli di lavoro e a due mesi dalla fine si ritrovano con giocatori fermi sul divano da tempo, col campionato tutto da decidere! Ma bisogna fare una scala di valori: il momento è tragico per la salute delle persone. Quando terminerà l’emergenza sarà il turno del lavoro, che sta subendo una bella botta. Infine, il calcio. Chi sarà scontento dovrà capire che la decisione tiene conto di cose più grandi di noi.

Un nostro follower ci chiede se ti farai mai un tatuaggio.
No, ormai non me lo posso più fare. Da piccolo avevo promesso che mi sarei fatto un tatuaggio solo se fossi andato in Serie A. Mi sa che non riesco più…

Un altro fan ci chiede. “Perché i portieri che smettono fanno gli attaccanti e non i difensori o i centrocampisti?”
Ho questa teoria: il portiere è un ruolo di responsabilità incredibile. Io, ad esempio, ero più stanco nelle partite in cui non mi tiravano mai. Pensavo sempre :“Ora arrivano… e magari se mi calciano al 90 prendo un gol stupido”. Però con una parata puoi decidere una partita. E lo stesso fa l’attaccante, tirando fuori il coniglio dal cilindro. Una persona che come carattere si prende le responsabilità del portiere, cerca un nuovo ruolo con responsabilità simili.

Insomma, il tuo è un modo diverso di essere decisivo.
Sì, e tra l’altro da punta ho più pressioni: ogni volta che sbaglio uno stop… “Eh si vede che è un ex portiere”! Essere un ex portiere non viene visto come una giustificazione, ma al contrario devo sbagliare di meno. Però aver giocato 25 anni in porta è una bella corazza per gestire la pressione.

Quanti gol hai segnato fino ad ora?
23. 14 in Promozione, 5 in Eccellenza, 3 in Coppa Italia e 1, di testa, quando facevo il portiere a Pontedera. Quello è il gol di cui vado più fiero.

Ma ti senti ancora un po’ portiere?
Il portiere è uno stile di vita, lo si è per sempre. Ma ora sono concentrato sul mio nuovo ruolo: mi piace, mi da emozioni e, in un momento in cui non avevo più stimoli, me ne ha dati di nuovi: dimostrare a tutti che un portiere potesse fare bene la punta. Il gol dell’ex alla Genova Calcio, dove tra l’altro ho ricordi bellissimi, dove ho giocato per tre anni da portiere, è stato un segno del destino. Peccato che poi ne abbiamo presi due… Almeno abbiamo vinto al ritorno.

Grazie al tuo stile di vita sano sei conosciuto per essere “un professionista tra i dilettanti”. Che differenza c’è tra questi due mondi, e quanto è difficile tenersi in un ambiente dilettantistico, con ritmi bassi e molte “tentazioni da divano”?
La differenza è che nei professionisti devi pensare solo a giocare. Tutto ciò che riguarda l’organizzazione e gli allenamenti è affidato ad altri. Il tuo pensiero e solo solo alla prestazione. Nei dilettanti tenersi in forma come un professionista è difficile per il tempo: quando decidi di fare il dilettante decidi di avere anche un lavoro, che la tua vita non è incentrata sul calcio. Ci si organizza nei ritagli di tempo, e devi avere tanta mentalità. Se nei professionisti le cose sono guidate e imposte, per certi versi, dalla società, nei dilettanti devi essere tu, con la tua forza di volontà, a farlo.

Fino a quando gioca Edo Grosso? È vero che hai la stessa età biologica di Cristiano Ronaldo?
Ma sai che mi piacerebbe fare il test dell’età biologica? Purtroppo non posso dedicare il tempo per tenermi in forma come fa CR7, ma cerco di imitarlo il più possibile. Io comunque spero di giocare almeno un paio d’anni. Poi dopo vado nell’Italbroker, in UISP. Sono la mia seconda famiglia, mi hanno visto crescere quando guardavo giocare mio papà. Sai, ti dico solo due anni, perché mia moglie vorrebbe che stessi a casa di più durante il weekend… Ma squadre che giocano al venerdì sera ci sono???

Ci sarebbe La Resistente, che gioca in Terza Categoria! Che ne pensi?
Grazie, ma se mai giocherò in Terza Categoria sceglierò una realtà nuova che si sta lanciando: il Priaruggia, squadra di amici. L’offerta mensile a base di birra che mi hanno fatto mi fa vacillare (ride).

A presto con una nuova puntata di IG INTERVIEW!

angelo sorbello

 

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