Ora colonna difensiva del Bogliasco (Prima Categoria girone C), Sharuz Maghamifar, classe 1979, da quando ha 16 anni è titolare inamovibile in ogni squadra per la quale ha militato, dall’Eccellenza alla Prima Categoria, passando per la Promozione.
Ecco, dalle sue parole, un estratto di una carriera giocata tutta in difesa: <L’anno più gratificante? Ne ho avute tante di stagioni importanti, belle e positive. Esordii in Promozione a 16 anni, un esordio molto sudato in quanto all’epoca non vi era l’attuale regola sui giovani da far giocare obbligatoriamente. Devo ringraziare gli allenatori, su tutti mister Stefano Porcù. Gli anni più belli? Tutti importanti, ovunque ho appreso qualcosa; gli anni migliori forse a Molassana, dove ho vinto un campionato di Promozione, poi salvezza in Eccellenza, poi Novese in Eccellenza>.
Ti manca solo la serie D!
<In effetti non sono mai stato in serie D, mi manca solo quello. Io credo che un giocatore disputi sempre la categoria che si meriti, quindi questa è la mia dimensione>.
Il tuo pezzo forte nel repertorio?
<Di testa sui calci d’angolo. Era una valida opzione per me fare gol. Ho vinto io qualche partita segnando sui corner. Ho tempismo giusto grazie ai miei 187 centimetri. A differenza di molti attaccanti che giustamente sono molto gelosi dei loro centri realizzati, non li ho mai contati i gol, sopra i 20 sono di sicuro>.
Altre piazze dove hai lasciato una parte del tuo cuore?
<A Carcare con la Carcarese sono stati due anni bellissimi, due stagioni importantissime, ho vinto il campionato in Prima Categoria, poi con ex professionisti in Promozione, giocatori fortissimi, come Procopio, Marotta, Giacchino e Peluffo, mai avevo condiviso lo spogliatoio con elementi tanto forti come loro. Il tutto grazie a un grande allenatore come Pusceddu, ci siamo lasciati bene nonostante dicerie in giro. Poi ho disputato delle annate importanti in due piazze molto rivali in riviera, a Santa Margherita Ligure e a Rapallo. Un doppio ringraziamento al presidente di allora della Sammargheritese, Fossati, e al direttore sportivo del Rapallo Corrado Vignolo. E poi come dimenticare la piazza di Pontedecimo, dove sono stato due volte>.
I grandi bomber che hai marcato?
<Di duelli titanici ce ne sono stati tanti per davvero, ogni domenica era una battaglia. Ho marcato grandissimi attaccanti, ricordo Bracco, Alberti, Spatari, Prunecchi, Calabria. Era una partita nella partita>.
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