Skip to main content

Rosario Granvillano nella sua scintillante carriera da giocatore nei campionati dilettantistici ci ha sempre abituati a colpi di scena, a fulmini a ciel sereno, a tutto e il contrario di tutto. ‘Se la beffa più grande che il diavolo abbia fatto all’umanita’ e’ quella di far credere che lui non esista, quella che ha fatto Granvillano al mondo del calcio e far credere di avere smesso’, così terminava il nostro servizio dedicato a lui solo qualche settimana fa, quando dagli studi di Primocanale parlava della felicità di poter stare un po’ con la famiglia e della serenità di aver appeso le scarpe al chiodo. Ma al cuor non si comanda, e Granvillano e’ fantasista prima nella vita che sul campo tanto che è proprio la voce del cuore l’unica che abbia mai ascoltato. E così prima le voci su un suo possibile ritorno, poi l’ufficialita’ trapelata ma subito smentita. I soliti ben pensanti che pensavano fosse l’ennesima stravaganza di uno dei personaggi più stravaganti del panorama calcistico ligure e invece da stasera il Principe di Cornigliano diventa ufficialmente un giocatore del Little Club. Principe e maglia del Genoa, un binomio che fa venire i brividi, così come da brividi sono le motivazioni che hanno spinto Rosario a tornare a calcare i campi da calcio: non i soldi, non quella malinconia che attanaglia chi per anni ha vissuto lo spogliatoio come una seconda casa, ma l’amicizia…quella decennale e viscerale, quella che non ti fa ragionare, quella che ti fa andare contro tutto e contro tutti. Luca Rosati, Leo Migliaccio, Davide Franchin, Alberto De Vecchi, i fratelli Corallo e soprattutto Peppe Oliva. Una band of brothers che vivrà la sua reunion domenica prossima quando Granvillano tornerà a vestire quel numero 10 tatuato sulla schiena. Una favola che può anche non avere il lieto fine perché è già lieta così com’e’, una scelta fatta col cuore: ‘sarei tornato a giocare solo al Little – commenta Rosario Gravillano – perché lì ci sono gli amici di una vita. Solo per loro avrei potuto cambiare quella che è stata una scelta di vita. Olly (Alessandro Oliva, ndr) mi ha tempestato di chiamate fin da quest’estate, Luca Rosati ha minacciato di non invitarmi al suo matrimonio, di cui peraltro mia moglie e’ testimone, questi sono solo due aneddoti per farvi capire quanto abbia influito l’affetto che ho per persone come loro due, oltre agli altri citati nell’articolo. A più di trent’anni per fortuna posso permettermi di prendere una decisione simile senza pensare altro che ai valori, che sono quelli che nel bene o nel male hanno sempre caratterizzato le mie scelte. Menziono in particolar modo Alessandro Oliva, senza far torto agli altri, ma il rapporto speciale che ho con lui e’ straordinario, e’ un grande uomo e un grande amico. Sono contento e carico e ringrazio ovviamente anche Andrea Di Somma, un altro grande amico, che tramite la società mi ha fatto sentire non importante ma fondamentale. Non vedo l’ora di cominciare’. E così si era chiuso un libro della vita di Granvillano e ora esce il sequel, convinti che sarà l’ennesima grande storia fino, ovviamente, il prossimo colpo di scena.