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“Però è il mio secondo tempo, e io voglio godermelo…” così cantava Max Pezzali, in un brano divenuto hit nel lontano 2011. Il geniale cantante degli 883 forse non sapeva che in un piccolo quartiere del ponente genovese c’è un giovane mister che, al secondo tempo, preferisce il terzo. Alex Bazzigalupi, un passato da calciatore alla Corte di Santa Margherita, ha sempre preferito il rispetto reciproco ai 3 punti sul campo, ritenendo il football come portatore di valori ben più importanti dei concetti di vittoria e sconfitta. Il mister del Multedo ce ne ha parlato in una lunga intervista in cui si racconta, tra progetti di vita, buddismo, scuola calcio e tanti altri argomenti, uno più disparato dell’altro, uniti da un’unica grande passione per quel pallone che ogni sabato pomeriggio torna a rotolare sul polveroso manto sintetico del Sandro Pertini.

Mister, parliamo del tuo passato da calciatore e allenatore.

“Da calciatore non posso non ricordare il mio trascorso alla Corte, due anni splendidi, una vera favola calcistica, due campionati vinti e rapporti umani che restano fortissimi. Ho preso il patentino molto giovane, a La Spezia, e ho iniziato proprio nei Pulcini del Multedo. In quei 99 c’erano, per un gioco del destino, Sciancalepore, Piscitelli e Parodi, che ho poi allenato anche in prima squadra. Ricordo con piacere di essere stato il primo mister di Pietro Pellegri oggi al Monaco, di aver partecipato a due stage in Giappone e di aver allenato nella Juve Soccer School, un’esperienza fantastica. Tornando al mio percorso, con i grandi sono partito dalla Funzea, dove ho allenato Gabriele Stoppino che ora è preparatore del Genoa. Eravamo in terza categoria e a me sembrava la Champions League, un calcio spensierato, come quello di una volta.”

Beh, anche a Multedo però stai mantenendo una tua “oasi”…

“Hai detto bene. Me lo sento il mio Multedo, la società mi ha sempre dato carta bianca, penso alle varie iniziative, dal terzo tempo, al non-ricorso contro la Voltrese, la spesa agli anziani (che stiamo mantenendo ancora adesso)… tempo fa sono andato a mangiare la pizza Antonio Donato, Christian Noto, Lorenzo Pisani, Mario Bordo e Guido “Mago Strabilian” Reparto. Senza di loro, Gianni Lopez e Massimo Bernardi non sarebbe la stessa cosa. Devo ringraziare anche Giuseppe Verde per avermi voluto fortemente alla guida della prima squadra. Condividiamo tutto, e forse faremo tornare la scuola calcio a Multedo. Il Multedo è una società storica, sarebbe bello far tornare il settore giovanile. Mai dire mai.”

Dicevamo, la tua carriera. Sei partito dalla terza.

“Sì, da lì sono partito con gli adulti, poi un anno disastroso in Promozione a Pegli, ma oggi riconosco che all’epoca non ero ancora pronto. Mancava esperienza, fu un azzardo. Sono ritornato in pista in un altro ambiente spettacolare, Pra’. Molto simile a Multedo. In entrambe le piazze ho trovato persone anziane straordinarie. Io adoro stare a contatto con gli anziani, sono l’anima delle società, ogni ruga ti racconta una storia. Mi hanno fatto sentire a casa.”

Parlando dei tuoi giocatori, ci sono giocatori che ti porteresti sempre dietro?

“Guarda, proprio in questi giorni sto facendo un corso che verte proprio sulla forza di certe persone importanti all’interno dello spogliatoio. La comunicazione è importantissima, io sono un seguace del Buddhismo e do molta importanza ai messaggi positivi. Ci sono giocatori che mi porterei anche a casa a mangiare!! Penso a Paolo Bonadio, Luca Varone, Damiano Ciglione… Andrea Sacco, Gian Lepri che è un professionista nei dilettanti. Mi dimentico sicuramente qualcuno! Hanno doti umane incredibili e portano sempre un messaggio positivo. Averli è già una mezza vittoria.”

L’altra metà delle vittorie le stavi raccogliendo quest’anno in campo…

“Quest’anno è frutto di un lavoro di tre anni. Se non avessi sbagliato io 2/3 partite saremmo in cima alla classifica.  Tutto l’organico ha risposto presente, a partire dai giovani, penso a Capitan Futuro Paolo Marchesini, Ivan Chiribino, Zigniego, Schiano, i gemelli Giulianino, Schiantia… non abbiamo il settore ma il Multedo ha lavorato bene, soprattutto finché lo aveva. I nostri 2000 vengono da lì, sono le nostre fondamenta.”

È per questo che è importante il settore giovanile?

“Assolutamente. Ho un’idea rivoluzionare per la scuola calcio. Se andrà in porto ne vedremo delle belle. La studio da anni, la dirigenza e i miei collaboratori sono sulla mia stessa linea di pensiero.”

La domanda sul tuo futuro sembra avere una risposta scontata…

“Io sto dove sto bene. Non devo mangiare col calcio, devo stare bene. E qui sto bene, Multedo è la mia Montmartre, vorrei far crescere tutto il quartiere, dargli lustro anche attraverso il calcio.”

E lo hai dimostrato con gli innumerevoli gesti di fair-play, come il Terzo Tempo. Da dove nasce l’idea?

“Ai bambini l’ho sempre insegnato: senza arbitro e avversari non si gioca. Crescendo, in campo capita di dirsene di tutti i colori, ma per me giocare a pallone resta una festa. Mangiare e bere tutti insieme, con avversari e tifosi, ha un sapore differente, non c’è niente da fare. Pensa ad esempio il match con la Superba, dove in campo c’è stato molto nervosismo. Ma alla fine, finite le parole, anche lì è arrivato il nostro terzo tempo. Pensa al rispetto che rimarrà sempre tra le squadre. Fa la differenza, si migliora il calcio. E spero che tutti inizino a fare il terzo tempo. Se uno vuole, fa. Ci tengo a ringraziare la Pizzeria Grattacielo che ci regala le pizze, siamo un ambiente meraviglioso. Facciamo di tutto per far star bene i ragazzi che, ricordo, non percepiscono rimborso.”

Avete portato il vostro fair-play anche fuori dal campo, portando la spesa agli anziani del quartiere. State mantenendo l’impegno anche in un momento così drammatico?

“Assolutamente. Tutte le mattine, quando ci chiamano, andiamo a fare la spesa. Tutti i ragazzi sono a disposizione. Porteremo avanti l’impegno fino a fine emergenza.”

Sarebbe riduttivo definire Alex Bazzigalupi un uomo di calcio: il mister del Multedo è stato capace di ampliare la propria visione del calcio portandola ad un ragionamento che coinvolge concetti chiave dell’essere umano come il rispetto, l’impegno sociale, la storia. Il calcio, qualcuno lo disse molti anni fa, è vita. E Bazzigalupi lo ha capito benissimo.

Tommaso Imperato

 

angelo sorbello

 

L’UOMO DEL GIORNO: la nuova rubrica di Dilettantissimo! Un’intervista al giorno ai volti noti del calcio dilettantistico ligure. Oggi è il turno di… Beppe Maisano.

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