L’UOMO DEL GIORNO: LUCA MONTEFORTE
La carriera di Luca Monteforte è un vero e proprio climax ascendente, dalle salvezze insperate con l’Arenzano fino ai play off per la Serie C con il Ligorna. Un allenatore abituato, proprio come quando giocava in mezzo al campo, a rimboccarsi le maniche e lavorare. Cosa che, in questo momento, non può fare, complice la situazione attuale e le sue fresche dimissioni dalla panchina del Ligorna. Chissà che presto non lo rivedremo protagonista…
Mister, come facciamo sempre partiamo dall’attualità chiedendole un commento sulla difficile situazione attuale.
“E’ una situazione veramente eccezionale, mai verificatasi. Dobbiamo solo rispettare chi capisce più di noi in queste situazione e sperare che finisca presto. Dobbiamo essere bravi e pazienti, fare quello che ci viene chiesto perché l’unico esempio positivo che abbiamo è quello della Cina che si sono tirati fuori rispettando quelle regole che ormai conosciamo tutti bene.”
Tu sei uno di quelli che ha confermato quanto fatto in campo anche come allenatore. Quali sono le tue vesti preferite?
“Eh… giocare è un ricordo per me lontano! Però penso che la parte più bella del calcio sia il campo. Il gioco, come diceva il grande maestro Jorge Valdano, appartiene al mondo dei bambini e l’allenatore appartiene al mondo degli adulti. Devo dire che facendo l’allenatore ho vissuto momenti molto belli, però quando si gioca… beh quella è veramente la parte bella.”
Ormai alleni da due decenni, in questo periodo sono passati tanti maestri del calcio italiano, estero e dilettantistico. A quale collega ti ispiri tra i professionisti e quale ammiri tra i dilettanti.
“Giusto perché alleno da tanti anni ho avuto diversi innamoramenti… Sacchi, Zaccheroni, Ancelotti. Adesso, il calcio che più mi piace e seguo è quello di Gasperini. E’ quello che mi piace di più, lo sento più vicino al mio modo di interpretare le partite. Tra i dilettanti, ho tantissimi amici, ci sono tanti allenatori molto bravi in Serie D. E’ difficile fare uno o due nomi, non abbiamo a disposizione tutti gli strumenti tra i professionisti, ma ci sono colleghi che stimo moltissimo.”
Parlaci della tua avventura al Ligorna e, se hai voglia, anche delle tue dimissioni.
“Questa stagione, dovendo ancora terminare, non mi sembra giusto commentarla. Parlando delle dimissioni, vengono da un periodo non facile a livello di risultati. Mi sembrava giusto prendermi la responsabilità di quello che stava succedendo. Anche perché sono legato al Ligorna in maniera particolare, a Ligorna ho passato momenti molto belli e c’è un legame affettivo particolare. Ho ritenuto giusto dare le dimissioni per provare a dare uno scossone alla situazione per avere una reazione dei ragazzi. Sono stati degli anni bellissimi, prima l’anno in Eccellenza, poi la salvezza in D e la scorsa stagione con le finali play-off.”
Il passato di Monteforte. Rifaresti tutto? Quali sono i ricordi più piacevoli che hai nella tua carriera? E invece rimpianti?
Ricordi ne ho tanti e piacevolissimi. Gli anni di Arenzano, agli inizi, che mi hanno poi permesso di fare il cammino che ho fatto. Salvezze bellissime con una società che aveva pochi mezzi ma tante idee. A Finale, che siamo riusciti a vincere, con la Sestrese… ma anche quando non si è vinto, ricordo anni bellissimi a Santa Margherita… difficilmente ho ricordi spiacevoli, ho cercato sempre di essere molto ai ragazzi, di avere un legame forte con i giocatori. Forse un po’ meno con dirigenti e presidenti (ride)! Ma con i giocatori ho sempre avuto la possibilità e la fortuna di avere a disposizione grandi ragazzi che hanno dato il massimo sul campo. Questi sono i ricordi più belli. Sono veramente tanti, alleno da 23 anni e sono orgoglioso di quello che ho passato.
Proprio parlando dei tuoi giocatori, ce n’è qualcuno che ti porteresti sempre dietro?
“Ce n’è per così, sono tantissimi! E’ difficilissimo, andando indietro col tempo. Sono molto legato a giocatori del passato, non prendo in considerazione quelli del Ligorna, ci sono giocatori come Barone, Alessi, Tancredi… ma sicuramente me ne dimentico tanti altri! Non volevo parlare di quelli di quest’anno ma faccio un’eccezione per Gallotti, Zunino… ce ne sono veramente tantissimi, ti ho fatto giusto qualche esempio.”
Il futuro di Monteforte? Sia nel breve, se hai già in mente dove potresti essere la prossima stagione, che nel lungo periodo. So che hai una passione per il calcio giovanile…
“Ti dico la verità: in questo momento, complice la situazione, col calcio dilettantistico ho staccato. Non ho mai nascosto che mi piacerebbe allenare un settore giovanile professionistico, sarebbe il coronamento di quello che è stato il mio percorso. Partendo subito dalle prime squadre non ne ho mai avuto la possibilità, mi piacerebbe. Ho ancora il piacere di stare sul campo e di divertirmi, quindi penso che continuerò ad allenare. Se ci saranno le condizioni giuste, mi farò trovare pronto.”
Magari proprio nel settore giovanile della Samp, che è la tua squadra del cuore.
“E’ vero, sono sampdoriano, ma sarebbe una bella cosa in generale allenare una squadra con possibilità di organizzazione, impianti… Ti ripeto, sarebbe bello avere questa possibilità, ma resto molto contento di quello che ho fatto e penso che, ancora per qualche anno, avrò da divertirmi.”
Una carriera di successo quella di Luca Monteforte, un allenatore che, negli anni, è stato capace di lasciare di creare il giusto rapporto di fiducia con i giocatori. Il campo gli ha dato più volte ragione, e noi di Dilettantissimo ci auguriamo di rivederlo presto su qualche panchina del nostro calcio, mentre fa quello che ama fare di più. Se dovesse trovare una panchina in un settore giovanile professionistico, invece, ci toccherà cambiare nome in Professionissimo…
In bocca al lupo Mister Monteforte!
L’UOMO DEL GIORNO: la nuova rubrica di Dilettantissimo! Un’intervista al giorno ai volti noti del calcio dilettantistico ligure. Oggi è il turno di… Beppe Maisano.
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