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Direttamente dal treno della Serie D è sceso alla stazione di Sestri Levante Matteo Biancato, 2001 ex Albissola, Athletic e Lavagnese. Nella valigia c’erano sogni, scarpette e la maglia arancionera del Rivasamba di mister Del Nero, con cui si è subito messo in mostra segnando 3 reti in 6 partite. Poi, lo stop che ha interrotto un trend davvero positivo del giovane centrocampista. Lo abbiamo chiamato per raccontare a voi lettori la sua storia.

Matteo, nonostante i soli 19 anni ti sei già tolto tante soddisfazioni, tra cui una convocazione in Nazionale Dilettanti.

Sì, due anni fa, l’anno prima di andare ad Albisola. È un bellissimo ricordo, avevamo un mister, Statuto, un ex giocatore della Roma, che mi ha insegnato tanto. Mi sono levato una bella soddisfazione.

Raccontaci dei tuoi inizi calcistici.

Sono cresciuto nell’Athletic: potrei parlarti per tutto il giorno di quel periodo. Sono stati gli anni più belli: da bambino, con tanti compagni che, col passare del tempo, sono diventati amici. Anche oggi che ho cambiato squadra continuo ad avere rapporti con loro, ancora adesso usciamo insieme.

biancato athletic

Biancato (capitano) vince i Giovanissimi Regionali con l’Athletic

Poi la stagione in Berretti con l’Albissola…

L’anno in Berretti è stato molto positivo. Mi sono confrontato con squadre che non avevo mai affrontato in vita mia, diverse dalle solite genovesi e liguri. Sono andato a giocare in tutta Italia contro squadre importanti. Eravamo un bel gruppo, ci siamo divertiti.

Un peccato che poi l’Albissola sia scomparsa.

Un vero peccato, sì. A livello personale, tra l’altro, gli ultimi due mesi ero stato aggregato in prima squadra e avevo fatto due panchine in Serie C. Non me lo sarei mai aspettato. Ho tenuto le maglie… Ci eravamo salvati alla penultima, a Chiavari, contro la Lucchese, abbiamo festeggiato con tifosi e presidente. Una grande emozione, anche se abbiamo perso, anche vedere da vicino la partita contro l’Alessandria al Moccagatta. Uno stadio vero, un altro calcio.

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L’Albissola festeggia la salvezza (Foto Albissola)

L’esperienza al Rivasamba sta andando decisamente bene…

Sì, sono contento. Ho fatto gol all’esordio contro il Busalla, e nelle altre 5 partite sono riuscito a fare altri 2 gol. Questa stagione avevo iniziato a Lavagna, facendo ben poco: solo 2 presenze. Dopo aver iniziato quindi in modo “negativo”, direi che la stagione è andata migliorando. Con mister Del Nero mi sto trovando molto bene. È un allenatore duro, ma è il suo modo di fare. È un grande, ti fa il culo ma ti insegna tantissimo.

Come ti sei trovato nel campionato di Eccellenza?

È un bel campionato, riesci a confrontarti con i più grandi. E i grandi ti insegnano molto. Con i miei compagni del Rivasamba mi sono trovato benissimo: ogni tanto mi cazziano, ma lo fanno per il mio bene. Si impara così! Due mesi molto positivi, mi sono divertito. Purtroppo non ho potuto giocare con l’Athletic e rivedere tanti amici…

Quest’anno è arrivata anche la convocazione in Rappresentativa ligure.

Per quel poco che ho visto (abbiamo fatto poche partite, ovviamente) eravamo una bella squadra. Peccato non poter giocare il Torneo delle Regioni. Mister Corradi (leggi l’intervista a Corradi) mi ha insegnato molto e mi ha fatto capire tante cose a cui prima non avevo pensato.

Biancato in Nazionale Dilettanti

Che differenze ci sono tra il calcio giovanile e quello dei grandi?

Il calcio giovanile è molto diverso dal calcio dei grandi. Fino all’anno scorso, avevo un rapporto diverso con i compagni, essendo coetanei. All’inizio è stata dura adattarmi, ma alla lunga mi sono trovato bene e ho capito perché il calcio dei grandi è un altro sport.

Chi sono i giocatori e gli allenatori che ti hanno dato di più?

Ad Albisola ho trovato Moretti, che ha giocato una vita in Serie A e B. Un giocatore d’esperienza che mi ha insegnato molte cose. Abbiamo un ruolo simile: anche io ho sempre fatto il centrocampista, anche se quest’anno mi hanno spostato esterno alto. Quest’anno ci siamo incontrati di nuovo a Busalla, dove gioca con il fratello Tommaso, con cui sono in Rappresentativa. Tra i mister ricordo Ambrosi all’Albissola e Vito Tesoro all’Athletic, con cui ho vinto tanto.

Biancato in Rappresentativa Ligure

E i ragazzi con cui hai legato di più? Quelli che ti porteresti dietro ovunque…

In porta ti dico Alocci, in difesa praticamente tutti quelli dell’Athletic. Ti dico Tedone e, dell’Albissola, Boero e Lamonica, con cui sono stato anche a Lavagna. A centrocampo vorrei giocare ancora adesso con Tommy Giuliani. Mi sono trovato benissimo anche con Bennati e Scaccianoce. Attaccante? Tommy Perasso della Lavagnese e Scimone del Molassana. Mi manca giocare con lui!

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro? Tornare in D?

Guarda, vorrei provare a giocare all’estero. È difficile, lo so, ma vorrei confrontarmi con queste realtà per crescere. Tornare in Serie D sarebbe bello e ci andrei senz’altro, ma vorrei andare fuori dall’Italia. Non ho in mente un paese in particolare, perché conosco troppo poco le situazioni calcistiche. Ho bisogno di essere indirizzato, e in questo mi è di aiuto il procuratore. Non mi precludo nulla, vediamo!

Biancato sta facendo benissimo nel nostro mondo, quello dei dilettanti. E siamo sicuri che riuscirà a mostrare le sue qualità in futuro, qualunque sia la sua fermata.

In bocca al lupo, Matte!

T.I.