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Ripresa di allenamenti e campionati, decreto liquidità, soluzioni, ipotesi: ecco alcune delle notizie e degli argomenti trattati sulla carta stampata nella giornata di oggi. Cosa succede negli altri sport? La rassegna stampa quotidiana di Dilettantissimo (8 aprile 2020).

La rassegna stampa a cura della redazione di Dilettantissimo, 8 aprile 2020 

RIPRESA ALLENAMENTI VERSO L’OK DAL 3 MAGGIO. POI IN CAMPO DAL 31?

In Serie A il 4 maggio potrebbe essere il giorno della ripresa delle attività. E presupponendo, in una visione ottimistica, la ripresa dei campionati verso fine maggio, inizio giugno, si finirebbe a luglio. Ieri la FIFA ha dato un “via libera” a un, per così dire, “sconfinamento” dei contratti (come auspicava Gabriele Gravina, presidente federale), invitando società e calciatori a trovare un accordo per gestire un’ipotetica scadenza temporale. 

Ripartire il 4 maggio non significa che da un giorno all’altro possa tornare tutto come prima. Dovrà innanzitutto avvenire uno “screening” che dovrà rilasciare una vera e propria idoneità, per alzare al massimo il livello ti tutela della salute. Il ritorno vero e proprio in campo (a porte chiuse) rimane comunque una prospettiva che ha ancora bisogno di tante conferme.

CENTOMILA PRENOTAZIONI PER IL BONUS DA 600 EURO

105.807 il numero di prenotazioni via sms arrivate in tre ore ieri al numero predisposto da Sport e Salute per i collaboratori sportivi (calciatori dilettanti, tecnici, istruttori, personale impiegato in società) per il sussidio di 600 euro previsto dal decreto “Cura Italia”. Davvero tantissime domande: il problema è che lo stanziamento previsto dal governo di 50 milioni copre poco più di 83 mila posizione. Abbiamo già oltrepassato il limite. Vincenzo Spadafora, ministro dello sport, invita alla calma e a “restare uniti“, promettendo di lavorare affinché siano aumentati i fondi: “Vi assicuro che mi sto impegnando, e spero di dare delle risposte nelle prossime ore, per assicurare il bonus a tutti per marzo ed aprile. È una sfida difficile, si parla di mezzo miliardo di euro“. (Valerio Piccioni, Gazzetta dello Sport, pag. 5).

DECRETO LIQUIDITA’: PRESTITI ANCHE PER I CLUB DI CALCIO?

Il decreto liquidità approvato lunedì sera prevede la possibilità di prestiti per tutte le aziende del Paese, Calcio compreso, ma ancora non c’è pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Le linee generali sono state anticipate dal premier Giuseppe Conte e dai ministri Gualtieri e Patuanelli durante la conferenza stampa in chiusura del consiglio dei minsitri. “Il finanziamento” – prosegue l’articolo – “a un tasso molto vicino allo zero (dovrebbe essere dello 0,50 annuo), avrà una durata di sei anni, e non potrà essere superiore al 25 per cento del fatturato 2019 o al doppio dei costi per il personale”. All’interno del decreto ci sarebbe anche il fondo per la piccola e media industria.
Lunedì sera Spadafota aveva annunciato prestiti sportivi per 100 milioni riservati alle federazioni, enti di promozione, società sportive dilettantistiche e asd (escluso dunque lo sport professionistico).

“Quante risorse possono essere disponibili invece anche per il calcio di vertice con il decreto liquidità? Si sa che i finanziamenti dovrebbero servire per i costi del personale, gli investimenti e l’innovazione tecnolo- gica. Ma bisognerà studiare il testo per farsi un’idea” (Valerio Piccioni, Gazzetta dello Sport, pag. 6)

 

TROPPI CLUB PRO NEL CALCIO. ORA LA RIFORMA È INEVITABILE

“Continuiamo a detenere il poco encomiabile record del numero di club pro: sono 100, nessuno in Europa ne ha tanti, persino la straricca e bulimica Inghilterra si ferma a 91, probabilmente troppi pure quelli. (…) usciti da questo incubo, i piccoli imprenditori avranno ben altro da fare che correre dietro a un pallone. (…)

L’idea del semiprofessionismo va coltivata, ma ha tempi incompatibili con la gravità di questa crisi. Esiste già, nei cassetti della Federcalcio, un progetto elaborato, quando era commissario Fabbricini, dall’allora direttore generale Uva. Prevede a una Serie A a 18 squadre ,una B a 20 e una C con due gironi da 20 ognuno. Si scenderebbe così da 100 a 78 club pro. Introducendo, per ammorbidire il brusco passaggio dal professionismo al dilettantismo, una Serie D “élite” con quattro gironi da 20 squadre. Il piano prevede…” l’aricolo continua (Gianfranco Teotino in ‘Calcio di Rigore’, Gazzetta dello sport, pag 27).

 

MARCO TARDELLI, “UN URLO DOPO IL VIRUS PER SCOPRIRCI MIGLIORI”

In un’intervista Marco Tardelli, vecchia gloria della nazionale italiana e fra i candidati alla guida dell’AIC, affronta alcune delle problematiche che potrebbero presentarsi per il mondo del calcio, una volta usciti dall’epidemia. Il calcio “può risolvere i propri problemi da solo” – afferma l’ex tecnico dell’Under21 campione d’Europa nel 2000 – “senza chiedere niente a nessuno, senza aiuti di stato, utili per cose più serie“. “Dire che gli stipendi non si toccano’ non è costruttivo – facendo riferimento ai giocatori che non accettano di rinunciare agli stipendi – “Molti giocatori hanno già fatto delle rinunce, in Italia e all’estero (…). L’Aic dev’essere la prima a mettere dentro i propri soldi per dare una mano ai calciatori delle categorie inferiori“.

Per quanto riguarda invece un’eventuale ritorno in campo: “Se non c’è totale sicurezza, non si torni in campo. Il calcio è gioco di contatto, azzerare i rischi è impossibile. Non sappiamo neanche se chi ha avuto il virus tornerà perfettamente sano“. Eppure, la Uefa spinge per finire campionati e coppe europee: “Come fai a fare un discorso così con oltre 500 morti al giorno? Vedo un accanimento nel finire la stagione: capisco i contratti da rispettare, dire chiudiamo tutto è difficile, ma se mandiamo in campo qualcuno rischiamo: accanirsi è pericoloso“. (Matteo Pinci, La Repubblica, pag. 36).

 

SCUDETTI SOSPESI: cosa succede negli altri sport?

In un articolo comparso su La Stampa di oggi: tutti i campionati degli sport di squadra sono fermi da un mese, e si muovono in diverse direzioni. Il calcio insiste per ripartire, il basket si è fermato, volley e pallamano sperano nei playoff. Ma vediamo nel dettaglio:
CALCIO: la Serie A non gioca dal 9 marzo. Juve a +1 in testa. La lega punta alla ripartenza entro metà giugno. Juventus capolista anche nel calcio femminile, che è fermo dal 22 febbraio (sospensione ufficiale arrivata 11 marzo).
BASKET: tutto finito. Per le donne, il blocco è arrivato venerdì scorso. Per la A degli uomini ieri. La Lega ha però rimandato la decisione del presidente federale Petrucci: nessuno scudetto, seguirà la ratifica (al comando, Virtus Bologna).
VOLLEY: lunedì le Leghe hanno decretato la fine anticipata delle “regular season” (Civitanova e Conegliano prime), lasciando aperta la possibilità di disputare i play off-scudetto a giugno. La Federazione dovrebbe esprimersi oggi anche in merito a promozioni e retrocessioni. L’A1 femminile ha già indicato con la classifica del 16 febbraio le tre squadre per la Champions (Conegliano, busto e Novara).
PALLANUOTO: sospensione “fino a nuovo avviso ” in A1, data 9 marzo. Tra gli uomini dominava la Pro Recco, tra le donne il Catania.
PALLAMANO: tre giorni fa il Consiglio federale ha bloccato tutto. Fotografando la classifica, ha delineato una Final Four per lo scudetto (1-7 giugno), da confermare entro l’8 maggio. 
HOCKEY PRATO: i campionati non erano nemmeno a metà. Tutto bloccato.
BASEBALL e SOFTBALL: si sarebbe dovuto iniziare lo scorso weekend, ma l’inizio è stato spostato a metà giugno, cambiando formula e riducendo le partite. Amdrea Marcon, il n.1 federale: “Dobbiamo giocare ad ogni costo. Non possiamo saltare il 2020, sarebbe un’eventualità drammatica“.

(Roberto Condio, La Stampa, pag. 28)

 

CORONAVIRUS, MOURINHO FUORILEGGE: NEL PARCO AD ALLENARE IL TOTTENHAM!

Il portoghese e i suoi giocatori beccati a lavorare all’aperto senza rispettare le norme di distanza di sicurezza. Ecco la foto (fonte: Corriere dello Sport).

 

8 aprile

 

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