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La rassegna stampa di oggi, 1 maggio 2020, Festa dei Lavoratori.

SPADAFORA: “IL CALCIO SI FERMA? DECIDE IL GOVERNO”

Dopo l’alta tensione dei giorni scorsi, tra il ministro Spadafora e la Lega Serie A arriva il momento del dialogo. Con la benedizione del presidente Figc Gravina. In programma oggi l’assemblea di lega in cui si parlerà soprattutto di diritti tv. Il ministro Spadafora ha annunciato che, qualora ci si dovesse fermare, sarà il Governo a prendere questa decisione, sollevando Federcalcio e Lega da responsabilità e contenziosi. L’ipotesi di uno stop si sta concretizzando in queste ore in seguito ai mancati accordi tra FIGC e Governo sui protocolli di sicurezza. Se così fosse “sarà il governo a decretare, per evidenti ragioni legate all’emergenza sanitaria, la chiusura del campionato, – dice Spadafora – anche creando nei limiti del possibile quelle condizioni affinché il mondo del calcio paghi meno possibile, alla pari delle altre imprese del Paese, le conseguenze di questa decisione.” Una dichiarazione apprezzata dalla Lega Serie A. Pace fatta? (Il Secolo XIX, p.43)

“COSÌ MUORE IL CALCIO DEI DILETTANTI”

È l’accorato appello del presidente del Latte Dolce (Serie D) Roberto Fresu, imprenditore e uomo di sport. “C’è bisogno di decisioni, di risposte, di soluzioni. La salute è la prima cosa, ma bisogna ragione sul domani, sul futuro del mondo produttivo e anche dello sport”. La situazione di Fresu è simile a molti presidenti della Serie D italiana: imprenditori, prima che presidenti, che sono impegnati a fronteggiare la crisi delle loro aziende e devono pensare in primis a salvare i posti di lavoro e il futuro di tante famiglie. “E poi ci sono gli investimenti fatti nel calcio, scommettendo su progetti e crescita sportiva”. Investimenti che, mai come oggi, sono a rischio. “C’è bisogno di una riforma profonda, altrimenti il calcio muore. Speriamo arrivino i 400 milioni per i dilettanti annunciati da Spadafora. Sarebbe un inizio”. (La Nuova Sardegna)

“LO STATO INCENTIVI IL LAVORO QUALIFICATO NELLE ATTIVITÀ DI BASE”

La società Sport e Salute, presentando la sua memoria alla Camera nella discussione sul decreto liquidità, ha proposto un «fondo previdenziale allenatori-istruttori- maestri» che cominci a prendere di petto la questione della precarietà dei collaboratori sportivi. Persone che fanno andare avanti l’attività calcistica di base e che non hanno una condizione previdenziale. In sintesi, guadagnano poco e non avranno una pensione. Sono arrivate ben 151 mila richieste per il bonus da 600 euro per i collaboratori sportivi. La soluzione, scrive Valerio Piccioni su La Gazzetta dello Sport, parte dallo Stato, che deve incentivare il lavoro qualificato e investire sulle società sportive. (La Gazzetta dello Sport, p. 27)

Questa era la rassegna stampa di oggi, 1 maggio 2020, Festa dei Lavoratori.