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Alle proteste e al malcontento di Athletic Club e Vallescrivia rispetto al nuovo protocollo attuativo per l’attività sportive, si sono unite quelle di Sampierdarenese e Arenzano.
 
La Sampierdarenese ha pubblicato, nella giornata di ieri, questo comunicato attraverso i propri canali social:
 
«La federazione ha pubblicato il protocollo da seguire per cominciare gli allenamenti e che, secondo me, vale pure per i campi estivi. Faccio una premessa: non sono un revisionista, mi basta parlare con qualche amico infermiere o dottore (di quelli di corsia, non di tv) per capire che l’epidemia, nel suo momento massimo, sia stata una sorta di Hamburger hill del film “Full metal jacket”. E’ tanto vero che da diverso tempo, attirandomi forse anche qualche antipatia e qualche critica, sostengo che, buttata via la stagione 2019-20, ha poco senso ricominciare per 15/20 giorni giusto per far vedere di essere più bravi o più sociali di altri; o peggio ancora per recuperare una manciata di soldi che alla fine non fanno la differenza nel disastro finanziario in cui le società di calcio dilettantistico sono finite.
 
Apro una parentesi. 
 
Ho visto per i campi estivi società come la mia uscire a 180,00 euro a settimana; società con collaborazione di professionistiche a 250,00; e società concorrenti sul quartiere, anche se non specificatamente calcistiche, a 80,00 euro. Ora gli 80 euro a settimana non hanno senso neppure in periodi normali creando una concorrenza sleale, figurarsi in un periodo pandemico dove i costi per istruttori, pulizia, sanificazione, etc.. sono lievitati in modo abnorme. 
 
Chiusa parentesi.
 
Certo che tra tutte le modalità con cui la federazione poteva far capire come sia meglio non ricominciare ha utilizzato la peggiore. Secondo me era più responsabile fare un discorso chiaro e diretto “Signori, non ci sono ancora le condizioni per riaprire in sicurezza. Per altro l’orizzonte temporale è limitato, non prendiamoci rischi e cerchiamo di ripartire in sicurezza nella nuova stagione”. Sarebbe stato un discorso, condivisibile o meno, più corretto e che certamente avrebbe creato meno polemiche.
 
Infine uno sguardo al futuro. Il calcio è sport di contatto, ci si attacca alla maglia, si cintura l’avversario, si cerca lo “spalla contro spalla”; in determinate situazioni le pulsazioni salgono fino a 180 battiti al minuto, la ricerca di aria porta ad aprire la bocca e quando la saliva o il catarro si impastano rendendo difficile respirare; gli eccessi vanno espettorati, gesto molto diverso, con significato molto diverso, dallo sputare per strada senza motivo. Pensare di giocare a rischio zero facendo sanificare il pallone dopo ogni partita è una scemenza e, il rischio di continuare a produrre scemenze, è quello di non ricominciare neppure a settembre».
 
 
Ecco invece il comunicato dell’Arenzano, pubblicato stamani sui portali della società:
 

«Ci siamo presi due giorni per riflettere. Abbiamo letto più volte il protocollo, ci siamo consultati al nostro interno e con altre società. A queste condizioni non possiamo consentire la ripresa dell’attività sportiva, perché è così che dobbiamo chiamarla, senza confonderla con Camp Estivi, Stage, Gare di nuove discipline che con il “gioco del calcio” hanno poco a che vedere.
Sanificazione, pulizia, distanziamento, lavori a gruppi, potenziamento organico Mister, Medico; il nuovo protocollo ci ha bloccati lasciando, per altro, tutte le responsabilità in capo dei Presidenti delle Società.
Siamo delusi, arrabbiati e continuiamo a non capire il motivo per quello che reputiamo sia un accanimento per le società dilettantistiche che tra mille difficoltà cercano di far crescere e divertire bambini e ragazzi.
Allo stato attuale dell’Emergenza, il protocollo, sembra sorpassato da almeno un mese rispetto all’apertura di altre attività non solo ludico/sportive (discoteche, sagre, ristorante, stabilimenti balneari e parchi giochi).
Attendiamo con ansia che la nostra Federazione faccia chiarezza, tenda la mano alle Società Sportive per fare ripartire un movimento che coinvolge tantissimi atleti, famiglie, istruttori, educatori e dirigenti.
Ci scusiamo con i nostri tanti tesserati e loro Famiglie, sicuri di averli dalla nostra parte dopo aver consultato il protocollo. L’appuntamento è solo rimandato, Vi aspettiamo più forti e determinati che mai a praticare il “calcio” nella nostra struttura, una tra le più belle del territorio Ligure con ampi spogliatoi, spazi esterni ed interni!»
 
 
 
 

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