Roberto Canepa, il direttore generale del Savona, un sestrino trapiantato a Varazze, ex mister di Pontedecimo, Sestrese, Vado e Savona, tra le altre, ci rilascia una intervista sul momento degli “striscioni” e non solo, attualmente terzi in serie D nel girone E.
Direttore, il Savona ci crede ancora alla serie C?
<Il distacco dalla prima in classifica sembra incolmabile, in realtà con 24 punti e con i loro scontri diretti incrociati è ancora tutto da vedere. Ma i nostri tre pareggi casalinghi di fila hanno un po’ raffreddato l’ambiente. La prestazione importante con il Sestri Levante è da rimarcare, non posso attaccare i miei ragazzi. Tutte le squadre arrivano al “Bacigalupo” a fare le barricate da quando hanno capito la nostra forza, ma siamo in debito con la sfortuna, vedi il gol annullato di Murano (capocannoniere del campionato, ndr) ieri. Noi ci crediamo, ci sono ancora tanti scontri diretti, vedi il Giovedì di Pasqua al Bacigalupo con il Gavorrano. Poi è innegabile che i play off potrebbero portare qualcosa in più in chiave serie C>.
Che piazza è Savona?
<Savona è una realtà difficile, su cui si può lavorare. L’anno scorso ero il mister della Berretti e responsabile del settore giovani, è una piazza affascinante, meriterebbe molto di più, negli ultimi venti anni i tifosi degli “striscioni” hanno subito parecchie delusioni. Già nel 2005-2006 ero a Savona, iniziai qui il calcio che conta per me, sono affezionato a questi colori. In estate ebbi abboccamenti con team professionistici, ma voglio andare avanti con il presidente Cavaliere>.
Il settore giovanile biancoblù continua ad avere un certo fascino, insolito per la serie D.
<Come giovanili, l’anno scorso avevamo avuto un grande successo, su tutti i ’99 di mister Procopio sono arrivati nelle finali nazionali, ma tutte le leve fecero bene. I miei ’98 dell’anno scorso della Berretti stanno facendo bene, chi nel Savona, chi in prestito in Eccellenza>.
L’esperienza di Carpi ti ha dato tanto.
<Mi ha dato tantissimo, grazie anche al direttore sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli, il “fenomeno” del calcio italiano, con me per sei anni al fianco tra Savona e Carpi. Mi sono confrontato con lui sempre, si è creata una grandissima amicizia, un uomo schietto, semplice, è sempre lo stesso, non è mai cambiato, ha delle letture del calcio che ha solo lui. Farà ancora tanto per il calcio italiano, lui è nato per fare il direttore sportivo. Ho avuto la fortuna di partecipare al corso di allenatore professionista e da direttore sportivo, due grandissime esperienze, molto proficue>.
Era arduo ripartire dalle macerie di una retrocessione dai professionisti?
<Tutte le scelte sono state condivise con l’attuale presidente Cavaliere, un amico fin dai tempi della mia gioventù. Savona è sempre Savona, è innegabile che retrocedere dalla serie C è difficile ripartire, ma ci siamo rimboccate le maniche, abbiamo mantenuto pochissimi elementi, ovviamente tanti sono attratti dalla categoria, come la Lega Pro. Faccio i complimenti con il mister Sandro Siciliano, che l’anno scorso vinse il girone con lo Sporting Bellinzago, abbiamo scelto lui e non ce ne siamo pentiti, la squadra ha avuto un cambio di rotta, ma la nostra è una squadra di giovani, anche se siamo terzi. In un girone unico, per la prima volta nella storia c’è un raggruppamento a metà tra le toscane e le liguri. Le squadre toscane hanno un approccio diverso alle partite e in questa stagione abbiamo provato diversi giovani interessanti, appetiti da team professionistici>.
Come sta bomber Amirante?
<Purtroppo Amirante sta lottando ancora con un lungo infortunio, lui può dare tanto a questa squadra se si riprenderà come tutti ci auguriamo. Un altro big sul quale mi piacerebbe spendere due paroline è Ferrando, il nostro capitano, un gran giocatore, dà tanto alla difesa. E poi, dopo una grande opera di scouting, abbiamo pescato Murano in attacco, la vera rivelazione>.
Di Andrea Bazzurro
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