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Come passare in meno di un mese dalla crisi all’euforia: sembra il titolo di uno di quei libri auto-motivazionali che affollano gli scaffali delle librerie e ad apporre la propria firma sulla copertina potrebbero essere Tony Odescalchi e il suo Atletico Genova. Solo tre settimane fa, la squadra si dibatteva nei bassifondi della classifica e la situazione appariva quasi senza uscita. Poi però qualcosa è scattato, nella testa più che nelle gambe, e sono arrivate la bellezza di tre vittorie di fila. Con addirittura due cinquine consecutive, contro Vecchio Castagna e Granarolo.

«I ragazzi si allenavano come dannati – afferma mister Odescalchi – poi scendevamo in campo e perdevamo, sempre per degli episodi. E’ inevitabile che in questi casi ti salga la rabbia. Adesso però le cose sono cambiate e mi fa piacere soprattutto per la squadra che non ha mai mollato un centimetro. Ora è facile dirlo ma io lo dicevo anche quando le cose non andavano bene: continuando a lavorare come abbiamo sempre fatto, prima o poi non potevano non arrivare anche i risultati».

Sembra che qualcosa sia cambiato specialmente a livello psicologico. «E’ stato molto importante soprattutto a livello emotivo, perché quando non vengono i risultati il morale non può certo essere a mille, pur essendo consapevoli che ti stai allenando bene e stai facendo bene il tuo lavoro. Senza crearci alibi, ci siamo detti che era colpa nostra, poi è chiaro che serve anche un pizzico di fortuna. Però 4 vittorie nelle ultime 5 partite, con 14 gol fatti, dimostrano che l’impegno generale o di gioco non è mai mancato».

«Io seguo la Samp e vado spesso a Bogliasco. Qui mi è capitato di incrociare varie volte Marco Giampaolo, iniziando a raccontargli quello che mi stava succedendo con l’Atletico. In quel periodo lui era un po’ nella stessa situazione con la Sampdoria. Eravamo un po’ sulla stessa barca, anche se mi viene quasi da ridere al paragone, e lui mi disse una cosa semplice ma importante: “Divertitevi” e credo che sia scattato proprio questo nei miei giocatori, che poi penso dovrebbe essere la cosa più importate nel calcio, specialmente ai nostri livelli. Tensione giusta, quindi, durante la partita ma poi al 90’ la cosa che deve rimanere è il fatto di aver dato tutto divertendosi».

Adesso può iniziare un campionato nuovo per l’Atletico? «Dobbiamo stare calmi, prima di tutto. Adesso ci siamo tirati su ma se caliamo la tensione, torniamo esattamente dove eravamo prima. Ora bisogna fare i pompieri perché non abbiamo ancora fatto nulla. Siamo a 5 punti dalla prima dei playout e tenere le distanze dalla zona rossa è importante per noi, che siamo una neopromossa. Ambiziosa, ma sempre una neopromossa. Il campionato? E’ molto livellato. Non vedo un’ammazza-campionato anche se ci sono 2 o 3 squadre importanti che stanno facendo un campionato di alto livello, come l’Oregina, il Voltri  il Val Lerone. A beneficiarne sarà senza dubbio lo spettacolo e l’imprevedibilità».

 

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