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L’eterno bomber classe 1981, le ultime stagioni alla Genova Calcio e cresciuto al Baiardo (esploso alla Lavagnese in serie D), si racconta in esclusiva ai nostri microfoni e spiega il suo addio ai biancorossi.
Alessio, un bilancio di questa tua avventura alla Genova Calcio?
<Sono stati anni faticosi, sicuramente ho avuto tanti problemi, ma ho anche attraversato altrettanti periodi lunghi dove stavo bene e potevo e volevo giocare; non ho mai puntato i piedi e mi sono sempre allenato per farmi trovare al meglio, nonostante fossi tra i più adulti, perché comunque mi piace allenarmi, perché volevo dimostrare qualcosa a me stesso. Cosa che sono riuscito a fare. Magari non con le presenze alla domenica, ma sicuramente dimostrando al mio fisico e al mio ginocchio di potercela fare. L’addio alla Genova Calcio è voluto dal fatto che io volevo ancora provare a giocare un’altra stagione. Alla Genova Calcio avevo pronto un ruolo in società, che però non ho potuto e voluto accettare proprio per questo motivo>.
Indissolubile il legame infinito col Baiardo…
<Il Baiardo è stata la prima casa, ho tanti amici, seguo sempre il loro risultato e ho gioito per le loro imprese. Ma non credo sarà la mia destinazione, la mia scelta sarà un’altra, dettata da un’altra motivazione>.
Il bilancio della tua carriera a 35 anni?
<I numeri sono sempre stati dalla mia, per bravura e per fortuna. Ho sempre avuto compagni forti, squadre competitive nell’organico. Purtroppo fino a qualche anno fa non era semplice come adesso. Avessi ora 20/25 anni e i gol che ho realizzato…avrei adesso gli occhi di tante squadre professionistiche>.
Assieme a Mirko Antonelli ’85 e Coppola ’97 sei uno dei rarissimi casi che ha giocato nelle due Primavera di Genoa e Sampdoria…
<Sì, molto insolito. Passai alla Sampdoria nonostante avessi tantissime possibilità, andando fuori regione forse avrebbero puntato su di me Milan, Inter, Monza, Fiorentina…Ma giocare nei prof a casa propria e in più con il vantaggio che aveva la Sampdoria grazie al diritto di prelazione sui giocatori del Baiardo, è stato logico il tutto. Ma giocai pochissimo, tornai al Baiardo in prestito e a fine anno da svincolato andai al Genoa visto il loro fortissimo interesse. Il mio bilancio al Genoa davvero buono: 24 presenze e 11 gol in due stagioni in Primavera e quel gol nel derby che non dimenticherò mai…>.

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