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BARSACCHI CI SPIEGA IL MOLASSANA DEI MIRACOLI

D.
Ciao Fabrizio il MOLASSANA ha raggiunto la salvezza, 36 punti e decimo posto, se te lo avessero detto a iniziò campionato ci avresti creduto?

R.
Diciamo che non ci avrei creduto neanche se me lo avessero detto a Natale (ride).. A giugno il Molassana si è trovato in una condizione difficile, sono partiti per propria scelta 11 giocatori importanti più tutto lo staff tecnico, persino gli accompagnatori per motivi familiari hanno lasciato.. Eravamo io ed il presidente Franini a dover ricostruire e ci abbiamo provato. Credo che abbiamo fatto una grande impresa sportiva, anche superiore alla salvezza dello scorso anno, quando abbiamo fatto gli stessi punti ma ci siamo salvati da quart’ultimi per la differenza punti. Poi nel calcio si sa che ripetersi e confermarsi è sempre la cosa più difficile.

Concedetemi la possibilità di dire che mettersi alle spalle piazze come Alassio, Albenga, Rapallo, Ventimiglia, Sammargheritese e Val di vara è davvero una grande impresa.

D.
Quale è il segreto di questo MOLASSANA?

R.
Il Molassana è una Società importante, organizzata, e quando si è organizzati strutturalmente si può affrontare qualunque situazione, anche quelle che possono sembrare difficili, fermo restando che poi il risultato va conseguito. In questo bisogna dare merito al presidente Franini che da uomo di Sport riesce sempre a dare le indicazioni ma poi ti fa lavorare serenamente.

Inoltre il lavoro sul settore giovanile fatto in questi anni e che sta proseguendo è stato sicuramente fondamentale.

Molassana è una grande famiglia ancor prima che una società di calcio e la dimostrazione si ha nella partecipazione dei volontari all’organizzazione del trofeo Caravella.

D.
Ogni anno per voi è sempre più dura. In Eccellenza siete una delle squadre con il budget più basso da destinare alla prima squadra e inevitabilmente quelli che hanno più mercato vanno via sei d’accordo?

R.
Ogni Società ha la sua politica e va rispettata. Il Molassana predilige sempre puntare sui giocatori del suo vivaio, poi è chiaro che l’Eccellenza come anche la Promozione sono categorie impegnative e quindi non sempre tutti i ruoli possono essere coperti da giocatori che vengono dal settore giovanile.

Inoltre per farli crescere è opportuno affiancarli a giocatori più possibile adeguati alla categoria e ad un allenatore che accetti di credere in una politica di questo tipo.

I giocatori che scegliamo, per motivi di budget, sono bravi ma magari vengono da annate in chiaro/scuro e quindi accettano la scommessa indipendentemente dall’aspetto economico, poi a me piace andare in giro guardare giocatori diciamo “non di nome” e scommetterci.. E’ chiaro poi che se questa scommessa i ragazzi la vincono possono far gola ad altre Società e chiedere di cambiare.. fa parte del gioco.

Il Molassana “vince” questa scommessa da diversi anni, segno che oltre ad un pizzico di fortuna che serve sempre, in Società c’è anche competenza.

D.
Quindi il prossimo anno avete già tracciato una linea da seguire sul mercato?
R.
Non ancora, il nostro Campionato è terminato ieri e fino a ieri alle 17,30, non sapevamo neanche quale sarebbe stato il nostro futuro prossimo. Adesso ci godiamo il momento e poi faremo tutte le valutazioni del caso.

D.
Quest’anno tutte le scommesse sui giovani e su giocatori da recuperare sono state vinte. Su chi eri certo che sarebbe riuscito ad esplodere e chi pensavi fosse meno pronto e invece ha superato le aspettative?

R.
Credo che le valutazioni vadano sempre fatte a prescindere del risultato sportivo, ma purtroppo in Italia non esiste questa cultura, nel senso che se ti salvi tutti bravi, se retrocedi il contrario. Io cerco sempre di fare le valutazioni a prescindere dal risultato sportivo. Sicuramente quest’anno al Molassana resterà di aver fatto esordire in eccellenza quattro ragazzi del 2001, Ottonello, Diop, Rapetti e Garibaldi (questi ultimi due sono praticamente titolari) e di disputare ogni partita con almeno 5/6 giocatori che sono di proprietà della Società.

Certamente la mia garanzia era nel cosiddetto “zoccolo duro”, Garibaldi Davide, Cuman, Caramello, Vario, Giacopetti, Costa, Romei (per citarne alcuni), ragazzi cresciuti qua e con un grande senso di appartenenza.

Se mi chiedete di fare i nomi di un paio di ragazzi che hanno superato le aspettative ti dico Filippo FALSINI trai vecchi, ragazzo che non aveva fatto mai la categoria, che è arrivato in un momento difficile l’ultimo giorno di mercato a dicembre, e ha dato un grosso apporto per la salvezza, e Lorenzo RAPETTI trai giovani classe 2001, anche lui all’inizio non era previsto tra gli undici titolari ma si guadagnato il posto giocando sempre e bene.

D.
Il MOLASSANA è prima in classifica per la valorizzazione dei giovani poichè il VALDIVARA che vi precede è matematicamente retrocesso e quindi esce fuori dalla classifica. Arriveranno 12.000,00 euro in caso di salvezza. Come verranno impiegati?
Settore giovanile o potenziare la prima squadra?

R.
Questa è una domanda che non deve essere posta a me ma al Presidente Franini. E’ lui che giustamente prende certe decisioni ed è lui che sa che cosa deve fare con le risorse che ha, è lui che meglio di tutti conosce la Società a 360° e sa se e dove esistono criticità da sistemare.

D.
A Dicembre la Vostra campagna acquisti sembrava avervi indebolito … invece siete risultati più forti

R.
Perché indebolito? Non sono d’accordo. A dicembre abbiamo perso Girone e Pintus, due attaccanti che hanno chiesto di cambiare, e abbiamo acquistato FALSINI e SIRONI, inoltre abbiamo recuperato BENINATI e ROMEI che nel girone d’andata non sono praticamente stati disponibili per infortunio, anche questi li reputo due grandi rinforzi anche se erano già con noi.. Poi è chiaro che se a dicembre qualcuno si aspettava investimenti faraonici questo non fa parte della nostra politica.

D.
Domanda finale BARSACCHI e MOLASSANA continueranno ancora insieme il loro percorso calcistico?

R.
Io credo che Barsacchi debba essere molto contento che il Molassana ed il presidente Franini gli abbiano concesso l’opportunità di fare il direttore sportivo da subito in una categoria prestigiosa come l’Eccellenza ed in una Società così importante pur avendo zero esperienza.

Certo io credo di aver fatto la mia parte contribuendo al raggiungimento di un risultato storico per una società che nella sua storia non ha mai disputato per due anni consecutivi l’Eccellenza, e che salvandosi farà il terzo.

Adesso ci godiamo il momento poi ci sarà occasione di parlare con il presidente.

Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare la mia famiglia, perché quest’annata è stata molto intensa e mi ha portato via molto tempo da dedicare a mia moglie ed ai miei figli Nicolò e Benedetta. A loro va il mio pensiero perché mi hanno sempre sostenuto e assecondato.