Il ritorno del figliol prodigo, o forse del primo e solo profeta in patria, chissà. Le parole a titolare quella che sulla piazza spezzina del calcio dilettantistico è molto probabilmente la notizia del momento, potrebbero sprecarsi, ma forse quello di Fabrizio Vaccarini ( nella foto assieme a Gabriele Sabatini) è un caso unico, come tale impossibile da definirsi.
Nonostante tutti lo sappiano, o forse proprio per questo, lui non lo dirà mai; eppure il proprio ritorno al Canaletto Sepor (nella prossima stagione ne sarà il “Responsabile per l’area tecnico-organizzativo dalla Prima squadra a tutto il settore giovanile) corona un sogno inseguito per una decina di anni.
Fabrizio al Canaletto c’è cresciuto e non solo calcisticamente, per quasi un trentennio e, per non farsi mancare niente, il padre Gualtiero nel lontano 1961 ne è stato uno dei fondatori insieme ai dirigenti attuali Vittorio Braguzzi e Ugo Questa, a testimonianza di un legame indissolubile che esiste da sempre.
La seconda casa di Vaccarini è sicuramente il Tanca, dove per ben 25 anni ha contribuito nella crescita esponenziale della società canarina ottenendo risultati di prestigio: non si contano infatti i titoli regionali vinti con le giovanili gialloblu e i calciatori piazzati a livello professionistico.
Elementi del calibro di Gianfranco Campioli, Andrea Mazzantini, Andrea Sommovigo, Matteo Gianardi, Fabio Guerrieri, Roberto Bucchioni, Michelangelo Cornini, Fabio Angelotti, Luca Bonfigli, Simone Baudinelli, tanto per citarne qualcuno, sono passati anche dalle sue mani, facendo poi la consueta trafila nelle giovanili canarine.
Dopo un lungo girovagare in società quali il Don Bosco, la Sarzanese, FoCe Vara, Colli di Luni e Bonanni, al richiamo del cuore non è rimasto insensibile e a quel pensiero agrodolce chiamato Canaletto Sepor, non ha saputo resistere.
Ora le due parti si ritrovano e le premesse del finalmente rinnovato connubio sono sotto le attenzioni di tutti.
Sentiamo subito le sue impressioni, di quello che è probabilmente il colpo estivo del momento.
Vi siete inseguiti per anni e finalmente il ritorno alla casa madre.
Felice di questo nuovo incarico?: «Quando nasci con la maglia gialla cucita sulla pelle – afferma il neo direttore tecnico gialloblu – prima da calciatore, poi da allenatore e dirigente, e se poi negli anni ci si toglie infinite gratificazioni da un punto di vista dei risultati, ma soprattutto a livello umano, è doloroso starne fuori. Sono uscito anni fa per varie incomprensioni di rapporti a livello societario, a volte succede nelle migliori famiglie, ho fatto varie esperienze, positive e negative, ma tutte servono per crescere ed ora eccomi qua».
Che Canaletto Sepor ritrova Vaccarini dopo tutti questi anni?:
«Riassumo le mie sensazioni in una frase – dice il neo direttore tecnico – che mi disse alcune settimane fa un mio allievo Ameri che ha vinto il titolo regionale juniores con il Rivasamba dopo che nel lontano 1997 furono i miei ragazzi, sempre Juniores, a trionfare in finale con la Loanesi (l’ultimo alloro regionale di una squadra spezzina); il buon Simone classe ’76 di Bonassola disse, che in quegli anni il Canaletto esprimeva un’ idea di calcio tecnica e organizzativa che nessuna società era mai riuscita ad esprimere o a capire. Da questo dobbiamo ripartire è certo».
Quali sono gli obiettivi da perseguire che le ha chiesto la società ed eventualmente i cambiamenti in programma?:
« Non mi piacciono i proclami – dice Vaccarini – e alle parole sono abituato a rispondere con il duro lavoro. Ringrazio il presidente Cerrone, i dirigenti storici Braguzzi, Questa, Rebecchi, Papa e Risso per la fiducia che mi hanno accordato, l’impegno è gravoso, ma torno con tanto entusiasmo. Non vi saranno rivoluzioni, cercheremo solo di ottimizzare le cose positive che sono state fatte e trasmettere di nuovo ai nostri ragazzi e alle famiglie quel senso di appartenenza che negli anni è venuto meno».
In Prima squadra proverete subito a ritornare in Promozione?
«A mio giudizio, il campionato che compete ad una società di così grandi tradizioni come il Canaletto Sepor è l’Eccellenza, dove il proprio patrimonio giovanile sarebbe valorizzato nel migliore dei modi. La società negli anni, in un momento di grave crisi per tutto il movimento dilettantistico, ha fatto grandi sacrifici per portare avanti l’intera attività ed ora si appresta, in sinergia con il Comune della Spezia, a fare i giusti finanziamenti per rifare il terreno di gioco in sintetico. Cercheremo di programmare in un paio di anni il ritorno in Promozione, naturalmente privilegiando la valorizzazione dei nostri giovani. A giorni verrà comunicato il nuovo allenatore».
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