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CAPITANO, MIO CAPITANO: una nuova rubrica di Dilettantissimo! L’intervista a un capitano delle nostre squadre dilettantistiche. Oggi ha gentilmente risposto alle nostre domande Stefano Perego, capitano della Praese da due anni, a Pra da quasi cinque.

Benvenuto a Stefano Perego. Innanzitutto insieme a te ripercorriamo le tappe della tua carriera.

Ho iniziato nelle giovanili del Molassana. Ero capitano, ma non piacevo molto a Gianni Baldi: non mi riteneva pronto. E aveva ragione! Ai tempi probabilmente non ero all’altezza, così a 19 anni mi sono trasferito alla Pegliese in Prima Categoria. Poi, ho lavorato per un periodo a Milano, e sono passato dalla Vecchiaudace; due anni con il Via dell’Acciaio; Marassi; e infine Praese da ormai 5 anni, fatta esclusione per qualche mese all’Arenzano.

Sei anche nel giro del Beach Soccer, giusto?

Sì, questo sarebbe stato il mio secondo anno alla Virtus Entella Beach Soccer. Anche se in realtà avevo già giocato altri due anni con i ragazzi del Bragno prima della fusione.

Da due anni sei capitano della Praese. Dopo un’annata straordinaria in Prima Categoria, un primato praticamente mai messo in discussione è arrivata la promozione. E quest’anno da neopromossa stavate giocando ancora un altro campionato sorprendente.

In questi due anni ci è girato davvero tutto bene, “Anni d’oro” da quando è arrivato Carletti. Sì, quella della scorsa stagione è stata un’annata davvero straordinaria e ricca di soddisfazioni, in cui non era facile perché eravamo favoriti sin dall’inizio, insieme al Marassi. Quest’anno stavamo facendo bene, anche se, in campionato, non credo che potessimo veramente giocarci qualcosa. Proviamo un grande rammarico per la semifinale di Coppa Italia Promozione: un trofeo che la Praese non ha mai vinto, e che sarebbe il nostro sogno provare a portare a Pra. 

A proposito di questo. Cosa ne pensi di questo stop forzato? Quali potrebbero essere le soluzioni in caso di non-ripresa dei campionati?

La nostra speranza naturalmente è che torni tutto alla normalità: si vive male senza il nostro “sfogo” del pallone. Non vedo l’ora di tornare a divertirci e a litigare sui nostri amati campi dilettantistici. E poi che, magari, si possa finire la stagione e giocarci così la nostra semifinale. Ma, naturalmente, il problema sanitario ha la precedenza.
Questa è la classica situazione in cui qualcuno sarà scontentato: penso al Borzoli, che dopo una stagione da record come questa rischia di non essere promosso; o al contrario penso al Taggia, che dopo un campionato da capolista è stato scavalcato proprio nell’ultima giornata di calcio giocato dalla Sestrese e che, se si cristallizzasse la classifica, non sarebbe promosso, senza nemmeno avere la possibilità di giocarsi il campionato sino all’ultima giornata.

Tornando a te… come ti trovi alla Praese?

La Praese è da sempre un bellissimo ambiente, composto da persone che, con i loro pregi e anche i loro difetti, diventano parte di una famiglia. È davvero un ambiente “gioiellino”.

Quali sono secondo te le caratteristiche che te dovrebbe avere un capitano? Come si comporta un vero leader dello spogliatoio?

A questi livelli secondo me essere capitano vuol dire essere sempre presente per i compagni. Soprattutto per i più giovani: mi fa piacere ricevere i loro messaggi in privato, sia per questioni legate al campo, sia per altre extra campo. Poi è una soddisfazione immensa vederli crescere davanti ai tuoi occhi, ad esempio Cisternino è diventato un giocatore importantissimo per noi.
Un capitano dev’essere secondo me un “parafulmini“, un filtro tra squadra e società, squadra e allenatore. Questo è il secondo anno che porto la fascia al braccio, da quando sono andati via Caffieri e Sacco: due grandi capitani, due caratteri diversi ma entrambi amati e ben voluti da tutto l’ambiente. È stato difficile raccogliere la loro eredità. Sacco dice che sono stato io a farlo fuori (😂): gli ho già detto che se dovesse tornare alla Praese, la fascia tornerà sua.

 

Nel mondo dei dilettanti, a che allenatori sei rimasto particolarmente legato?

Marco Repetto, che ho avuto alla Pegliese e al Via dell’Acciaio, è diventato per me un secondo padre. E poi Alessandro Baldi, che purtroppo non mi sono goduto tanto: un tecnico davvero bravissimo.

Un compagno che ti porteresti in qualsiasi squadra?

Difficile fare un solo nome: sicuramente mi porterei ovunque Nicola Morando. Senza i suoi assist “a centrarmi la testa” avrei fatto molti meno in gol in carriera (😂).

E invece, “colleghi” capitani che stimi e apprezzi nel mondo dei dilettanti? E nel mondo dei professionisti invece?

Apprezzo molto Samuele Abbate, che è stato il mio capitano ai tempi del Via dell’Acciaio. Un giocatore incredibile che ho incrociato negli ultimi anni della sua carriera. E poi, Minnelli e Napello: se penso alla figura ideale di capitano, penso proprio a loro. Mentre tra i professionisti, il capitano modello è sicuramente Daniele De Rossi.

 

 

 

Cosa riserva il futuro di Stefano Perego?

Mi sto per sposare (auguri da tutta la redazione di Dilettantissimo!), quindi ne faccio una questione di categoria: non so se avrò ancora la stessa voglia e le stesse motivazioni per affrontare un campionato di Promozione. Vorrei un po’ più di tranquillità e comodità: magari giocare il sabato pomeriggio. Spero che la Praese possa continuare a crescere e a raggiungere traguardi sempre più grandi: sarà plausibile però, in questo caso, che le nostre strade si dividano. Poi chi può dirlo!

Chiudiamo l’intervista con tre immagini della tua carriera: un gol, una partita e una stagione.

È difficile non collegare tutte e tre le cose alla stagione dell’anno scorso. Proverò a variare… 
Una stagione. Il primo anno alla Praese siamo stati ripescati e non eravamo attrezzati, ma contro ogni pronostico siamo riusciti a salvarci. Anzi, in alcune parti del campionato abbiamo persino viaggiato in zona Play Off.
Una partita. Via dell’Acciaio – Borgoratti: dal risultato di svantaggio di 2-0 sino al 75′, abbiamo vinto 3-2. Ed era la terza partita di fila che vincevamo così! Anche quella, una stagione straordinaria: Repetto era arrivato dopo dieci giornate in cui avevamo collezionato solo 8 punti. Abbiamo conquistato i play off.
Per quanto riguarda il gol, vorrei ricordarne due. Uno, ripreso dalle vostre telecamere, contro il Marassi dopo 20 secondi dal fischio d’inizio: una delle migliori partite di sempre della Praese della scorsa stagione. L’altro, sempre lo scorso anno, al 95′, contro il Sori. Da un estremo all’altro!

 

Il gol scelto da Perego – Servizio di Tommaso Imperato

 

 

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