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Nel 1985 la Cairese del presidente Cesare Brin approdava in Serie C, trascinata dai vari Marcolini, Zunino, Ottonello e Mario Bertone, “l’unico in quella squadra ad aver vissuto per intero l’esperienza dal calcio dilettantistico a quello professionistico.” (asdcairese.it)

Oggi, lo stadio di Cairo Montenotte si chiama Cesare Brin. Il presidente? È Mario Bertone, quel ragazzo che dalla prima categoria arrivò in Serie C con i colori gialloblù cuciti sul cuore.

Già, il cuore. A Cairo Montenotte il calcio è una questione di cuore: la piazza si lega visceralmente e indissolubilmente ai propri calciatori, vere e proprie icone di mille battaglie, vittorie. Il presidente Bertone non è l’unico esempio: ci sono anche Franz Laoretti e Matteo Giribone, che con la casacca gialloblu hanno giocato a lungo prima di diventare, rispettivamente, Direttore Generale e Direttore Sportivo. 

Bertone è diventato presidente, nemmeno a farlo apposta, nel 2019, l’anno del centenario della Cairese, a suggellare ulteriormente quel legame così forte che intercorre tra la compagine della Valbormida e le proprie radici storiche.

“Dopo alcuni anni nella dirigenza c’è stato il passaggio di consegne, precedentemente concordato, con il presidente Patuto” ci spiega Bertone, che poi commenta l’attuale andamento del suo primo campionato nelle vesti di massimo dirigente.

“La stagione è stata strepitosa, abbiamo fatto una scalata che è andata oltre le più rosee aspettative. Eravamo a pochissimi punti dall’Albenga e, secondo me, saremmo riusciti ad acciuffarli. Il merito? Dei giocatori e, soprattutto, di mister Maisano, una persona che ha saputo tenere in mano la squadra e lo spogliatoio, lanciando tanti giovani. I tifosi dicono che non hanno mai visto giocare così bene la Cairese.

E se lo dicono i tifosi di una squadra che ha visto anche la C2 vale tanto…

“Certo, perché non me lo dicono i tifosi giovani, ma soprattutto quelli di vecchia data. Gli stessi che hanno visto tante vittorie, tante battaglie. Erano già i miei tifosi, quando ero io a giocare nella Cairese. Per questo parlo spesso con loro e tutti mi dicono che non avevano mai visto una Cairese così bella.”

Il merito, ci dicevi, è soprattutto di Maisano. Un grande mister.

“Maisano è uno degli allenatori più preparati sia tecnicamente che umanamente. Se non il più preparato. È vero, pretende tanto dai giocatori, dallo staff… e dal presidente (ride, ndr). Però ottiene risultati. Ha un solo, grandissimo difetto: è sampdoriano. Gliel’ho anche detto, a saperlo prima non l’avrei preso…”

Il presente della Cairese. Siete la realtà più importante della valle.

“Sì, la Cairese è la squadra d’élite della Valbormida, il fulcro della zona. Siamo il bacino che raccoglie tutti i ragazzi della valle: noi li prendiamo nel nostro settore giovanile e li facciamo crescere fino alla prima squadra, che sia la nostra o quella di altre realtà in Promozione e Prima Categoria, assecondando sempre le volontà e le necessità dei nostri tesserati.”

E invece il futuro della Cairese? Cosa c’è all’orizzonte?

Attualmente siamo in stand-by, restiamo in attesa delle decisioni della FIGC e degli sponsor. Vediamo in quanti riusciranno a darci una mano, ma posso assicurare fin da ora che la Cairese andrà avanti. Magari dovremo un po’ ridimensionarci, ma ci saremo: giocatori e dirigenti vanno e vengono, la Cairese continuerà ad esistere sempre.

Anche grazie al vostro settore giovanile…

“Come ti accennavo, noi abbiamo 300 tesserati tra scuola calcio e settore giovanile, facciamo da chioccia a tutta la Valbormida raccogliendo ragazzi da tutte le parti. Poi abbiamo 3/4 campi, in erba vera e in erba sintetica… Siamo molto ben organizzati, a livello tecnico e di strutture.”

In queste stesse strutture organizzate uno dei tornei più belli della Liguria. Ce ne vuole parlare?

“Il Torneo Internazionale è il nostro fiore all’occhiello. Tanti giocatori che hanno giocato il nostro torneo sono arrivati in Serie A, per esempio Kean. L’anno scorso c’era anche suo fratello. Le squadre professionistiche vengono volentieri perché abbiamo uno dei migliori impianti sportivi della Liguria: un campo come il nostro ce l’hanno in pochi. Quest’anno, purtroppo, abbiamo dovuto annullare tutti i tornei. Che peccato, avevamo organizzato l’edizione migliore degli ultimi anni! C’erano squadre fortissime da tutto il mondo: Inghilterra, Spagna, Germania, Svizzera, Giappone, Australia. Avevamo riempito tutti gli alberghi della zona!”

Dimostrazione che la Cairese è una risorsa preziosa per tutto il territorio…

“Eh sì, la Cairese genera un indotto importante. Alberghi per i tornei, ristoranti dove mangiamo noi e vanno a mangiare le squadre ospiti, i pullman e i mezzi di trasporto che affittiamo… La Cairese non è solo calcio. È molto di più.

Ringraziamo il presidente Bertone, che prima di riagganciare fa una promessa ai sostenitori gialloblu… 

“Saluto tutti i tifosi della Cairese. Prometto che faremo il possibile per allestire una squadra competitiva, come abbiamo sempre fatto.”

T.I.

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