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IL CALCIO È A RISCHIO: in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, pubblicata nell’edizione di stamani, il presidente dell’Entella Tonino Gozzi parla della situazione odierna del mondo del calcio.

Tonino Gozzi, patron dell’Entella, ha rilasciato un’intervista a Roberto Perrone per il Corriere dello Sport; Il Presidente si trova in accordo con Lotito: “Il calcio è a rischio“. 

Rispondendo a una domanda del giornalista in cui si definisce il calcio come un’azienda in crisi, afferma: “Le misure sono state troppo draconiane. Non ci si può allenare per niente. Noi, fino a due giorni fa, facevamo venire gli atleti allo stadio. Uno alla volta. Arrivavano in tuta e via, direttamente in campo. Si facevano i loro 35 minuti di corsa e poi a casa. Era anche un modo di proteggere la collettività. Con l’ultimo decreto gli impianti sono sbarrati. Il paradosso è che attorno all’isolato, per strada, con gli altri, possono andare a correre, ma nello stadio, da soli, non possono più“.

Riguardo alle sorti del campionato Gozzi continua: “Tutti cerchiamo di ipotizzare una chiusura della stagione. Non so come faremo, ma ci proviamo. Ci sono conti, contratti tv, sponsor in ballo. La tristezza è che la ripresa del campionato sarà inevitabilmente a porte chiuse. Giusto anche così, se ci sarà l’opportunità, ma il prodotto, senza il pubblico, sarà comunque de-valorizzato”. Il tour de force che potrebbe conseguirne? “Ah, questo non ci spaventa. Si può fare. L’Entella, nella stagio- ne 2018-2019 ha giocato per cinque mesi e mezzo tre gare alla settimana. Piuttosto non è fuori dal mondo la proposta Stirpe, spalmare il campiona- to su due anni. I costi di una stagione vengono spalmati su due, si riprende con il pubblico a novembre, si finisce a febbraio, marzo. Ci può stare“.

L’intervista completa sul Corriere.

 

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