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A 18 anni si prese la Primavera del Genoa, quando un suo gol all’esordio piegò l’Empoli. Oggi, a 24 anni, Federico Zanna si è preso Miami. L’esterno ex grifone, Entella e Carpi oggi gonfia le reti dei College americani e ci racconta la sua esperienza con USA College Sport in una lunga intervista.

Ripercorriamo insieme le tappe della tua carriera.
Zanna Athletic

Zanna in azione all’Athletic

Ho iniziato nel G.Mora, prima di passare all’Athletic Club. Il primo anno di Giovanissimi sono andato al Genoa dove sono rimasto fino alla Primavera di Chiappino. Poi la Beretti con l’Entella, metà stagione a Carpi e metà in Serie D con l’Oltrepo Voghera. L’esperienza in Serie D mi ha fatto capire che è una categoria che on ti permette di studiare e allo stesso tempo ti costringe ad essere un professionista, senza esserlo nei fatti. Quindi deciso di iniziare l’Università e di tornare a Genova dal mio papà calcistico Sergio Imperato.

 
 
Poi la chiamata dall’America.
Zanna all'ICC

Zanna in Illinois

Sì, nel corso della stagione è uscita la possibilità di andare a giocare nei college americani, soluzione che mi permetteva di giocare e studiare allo stesso tempo. L’ho presa al volo. Sono stato due anni all’Illinois Central College, a East Peoria, a 2/3 ore da Chicago. Abbiamo vinto il campionato, dopodiché mi sono trasferito in un nuovo college a Miami. L’anno prossimo, coronavirus permettendo, ripartirò ancora da Miami, in attesa di laurearmi a maggio in Comunicazione. Sono riuscito a laurearmi in tempo, è un’esperienza importante, conosci persone di tutto il mondo, vivi con tedeschi, brasiliani, spagnoli. All’inizio è stata dura tra fuso orario, cibo, lingua, lontananza da casa. Però il sostegno dei miei amici qui in Italia mi ha dato la forza di continuare. Ogni volta che torno ci vediamo, gli amici veri restano nonostante la distanza.

Oggi, con questa situazione, immagino ci sia un po’ di confusione anche oltreoceano.

Guarda, siamo in contatto con i ragazzi di Usa College Sport e con i vari college, in teoria dovremmo tornare in America ad agosto, ma non è detto che la situazione sia risolta. In tal caso, potrebbero valutare di farci seguire online le lezioni da agosto a dicembre e far iniziare il campionato universitario a gennaio.

Quindi, in quel caso resteresti a Genova fino alla fine del 2020.

Sì, nel caso mi dovrei cercare una squadra in cui allenarmi e, se il regolamento lo consente, giocare. Sarebbe bello farlo all’Athletic dove sono cresciuto, ha la precedenza su tutti. Ma qualsiasi possibilità ovviamente la prendo in considerazione.

Qual è il ricordo più bello della tua carriera?
Zanna esulta dopo un gol segnato con il Genoa

Zanna esulta dopo un gol segnato con il Genoa

Il gol all’esordio in Primavera, sottoleva, contro l’Empoli. Pensa che dopo che ho fatto gol in Primavera ho fatto gol con gli Allievi a Novara. Il weekend più bello della mia vita. Pensa che dopo il gol in Primavera Chiappino mi disse di stare tranquillo che il giorno dopo col Novara avrei riposato, perché dalla settimana successiva sarei stato aggregato con la Primavera. Ovviamente mi sono fidato e la sera ho festeggiato con i miei amici. Arrivo a Novara e Liverani mi dice che sono titolare! Non ci potevo credere, ero distrutto… per fortuna ho fatto gol e nessuno si è accorto di niente (ride, ndr)

Hai parlato di Liverani. Tu lo hai avuto con gli Allievi, come ti sei trovato con lui?

Benissimo. Un allenatore che mi ha aperto la mente sotto tantissimi punti di vista: gioco, allenamento, spogliaotio. Una persona di cuore, generosa, se il Genoa non ci amava qualcosa ci pensava lui. E ci dava spesso la possibilità di giocare con la Prima Squadra, cosa non scontata perché di solito ci gioca la Primavera. Ricordo un giovedì prima del Derby che abbiamo fatto noi amicheole col Genoa, c’era il Signorini pienissimo, che emozione. Si merita la Serie A, a Lecce sta facendo bene e continuerà a fare bene. Da giocatore la sua qualità era la visione del gioco, mentre fisicamente ha avuto tanti infortuni. Era un leader, fu capitano a Lazio e Palermo, ha una grande intelligenza calcistica e ha tutte le caratteristiche per trasmetterle ai calciatori.

È il migliore allenatore che hai avuto?

Tra i “grandi”, se consideriamo già grandi gli Allievi, senza dubbio. Ma tra i mister che ho avuto da bambino voglio aggiungere Andrea Bianchi, un genio a farti capire da bambino cosa significhi giocare per il Genoa anche da piccolo. Ti fa onorare la maglia come se fossi un adulto. Può apparire burbero, da bimbo ti fa paura, ma lo porto davvero nel cuore, anche a distanza di tanti anni.

Tu hai fatto tutta la trafila delle giovanili nel Genoa.

Sì, ma soprattutto ho avuto la fortuna di giocare con continuità. Poi c’è stata la possibilità di andare a Carpi, all’epoca se ti ricordi c’era un grande progetto, ma purtroppo non sono riuscito ad aggregarmi alla prima squadra.  Il mio percorso al Genoa è stato felicissimo. Un’esperienza super-positiva, mi sono trovato bene con tutti gli allenatori e responsabili, Sbravati in primis. In quegli anni sono stato anche convocato in Nazionale Under 17, personalmente una soddisfazione e un traguardo raggiunto, insieme al gol in Primavera e in Serie D. Se mi guardo indietro, posso dire che qualcosa di buono l’ho fatto.

Nel presente c’è invece l’America. Un calcio differente.
zanna Miami

Zanna a Miami

Sì, un calcio molto meno tecnico-tattico e più fisico. Allenamenti molto duri, sedute in palestra. E strutture incredibili, con palestre, massaggiatori, vasche il ghiaccio, riabilitazione…. Tutto accostato a una struttura accademica che mi sta permettendo di laurearmi in tempi rapidi. Sei stimolato a far bene a scuola, perché se hai voti bassi non puoi giocare per regolamento.

In America “hai fatto carriera”…

Dalle campagne dall’Illinois sono arrivato a Miami, un paradiso in cui vivono attori, musicisti, vip. Una città bellissima, è estate tutto l’anno, per fare calcio è il posto ideale. Non a caso Beckham ha appena fondato l’Inter Miami.

Chi sono i giocatori più forti con cui hai giocato in America?

Quest’anno ho incontrato Thomas Greco, un ragazzo argentino, che al suo paese giocava nella primavera di una squadra di serie A. È riuscito a fare il salto, perché si è aggregato alla Squadra B dell’Inter Miami. Un numero 10 impressionante, fortissimo. E poi Battagliarin, un ragazzo del 97 che avevo conosciuto al Genoa e che sono riuscito a portare in Illinois con me. Un grande centrocampista. Lui tra l’altro potrebbe essere a Genova con me fino a dicembre.

Il tuo futuro è in Italia?

A livello lavorativo non è facile rimanere in America, soprattutto con le nuove leggi. Sto pensando di tornare in Italia post-laurea: se dovessi trovare un lavoro stabile a Genova lo accetterei e, sicuramente, giocherei qui. Ho 24 anni, ancora 4/5 anni almeno me li voglio spendere!

Come tanti ragazzi volati in America, quella di Zanna è stata una scelta di vita, ancor prima che calcistica: ma le sue qualità hanno fatto sì che, anche oltreoceano, si togliesse tante soddisfazioni anche sul rettangolo verde. A maggio la laurea, poi, probabilmente, il ritorno in Italia. La speranza e l’impressione è che torneremo a sentirne parlare sui nostri campi.

T.I.