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LA RASSEGNA STAMPA DEL 14 APRILE 2020, A CURA DI DILETTANTISSIMO: le parole del direttore dell’ISS Giovanni Rezza, in Europa obiettivo giugno a porte chiuse. Intanto, mentre gli altri litigano su quando e come ricominciare i campionati, Cristiano Ronaldo e compagni (Portogallo) devolvono metà del premio qualificazione Euro 2020 al calcio dilettantistico.

La rassegna stampa del 14 aprile 2020, a cura di Dilettantissimo.

CRISITANO RONALDO – E CON IL PORTOGALLO ORA AIUTA ANCHE I DILETTANTI, più di un milione alla Federazione

Cristiano Ronaldo compie l’ennesimo gesto di solidarietà. Questa volta, il portoghese partecipa insieme ai compagni della sua nazionale al Fondo di Solidarietà istituito dalla Federazione portoghese, destinato alle associazioni distrettuali e alla società non professionistiche: l’obiettivo, è che non sparisca tutto il mondo non professionistico (società e giocatori dilettanti), che rischia di subire un colpo mortale dallo stop forzato. CR7 e i compagni di nazionale, oltre a staff tecnico e dirigenti, hanno devoluto al Fondo la metà del premio qualificazione all’Europeo 2020: “ (…) come squadra, abbiamo deciso di rinunciare a parte del nostro premio di qualificazione per Euro 2020. Abbiamo anche deciso, perché non abbiamo dimenticato i nostri percorsi e tutti coloro che ci hanno generosamente aiutato a riuscire nelle nostre carriere; che questi soldi saranno aggiunti al fondo di supporto già creato dalla Federazione per aiutare società e giocatori non professionisti” (clicca qui per il comunicato ufficiale della Federazione portoghese).

(Sergio Baldini, TuttoSport, pag. 13)

 

REZZA (ISS): “IO SCONSIGLIO DI GIOCARE” – La FIGC insiste, domani vertice con i medici

Serie A. Il dibattito continua a infiammarsi: ripartire? Sì, però in sicurezza. Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, nella ormai purtroppo consueta conferenza quotidiana della Protezione Civile, ha bocciato il piano immaginato dalla Federcalcio sulla ripresa delle attività: “Il calcio è uno sport di contatto quindi comporta dei rischi di trasmissione. Sento parlare di controlli da effettuare ‘enne’ volte sui giocatori con test quasi quotidiani, a me sincermanete sembra un’ipotesi un po’ tirata… se dovessi dare un parere tecnico non sarei favorevole. La mia è un’opinione personale, ma credo che il Comitato tecnico-scientifico condivida questa posizione. Poi deciderà la politica“. 

Queste le dichiarazioni che hanno alimentato ulteriormente il dibattito. Da Federcalcio parrebbe che la posizione di Rezza non sia in realtà sposata da diversi membri del Comitato tecnico-scientifico (che è il primo interlocutore del Governo Conte). La Figc intanto va avanti sotto lo slogan “Tenersi pronti in caso di luce verde”, espressione più volte utilizzata dal presidente federale Gabriele Gravina (…).

(Valerio Piccioni, Gazzetta dello Sport, pag. 2)

 

IN EUROPA OBIETTIVO GIUGNO A PORTE CHIUSE

Nel resto delle top league d’Europa quando pensano di ritornare ad allenarsi e ripartire? Ecco la situazione.
Inghilterra, l’ultima ipotesi: giocare le gare tutte a Wembley.

Qui l’attività è sospesa sino al 30 aprile (compresi allenamenti collettivi e presso i centri sportivi). Verso fine settimana potrebbero esserci novità da parte dei vertici della Premier. L’ipotesi  quella di ripartire con i tornei il 1° giugno, a porte chiuse, per chiudere la stagione entro il 12 luglio (sia in Premier che in Championship mancano 9 turni più i play off,). Ieri il Times ha proposto nel proprio quotidiano l’ipotesi di giocare tutti i match a Wembley a porte chiuse per ginire la stagione. Sarebbe un’idea della Football Association, che metterebbe a disposizione stadio e ritiro (St. George’s Park) ai club di premier: giocare sino a quattro partite nella stessa giornata, tra giugno e luglio, per concludere il campionato. Naturalmente, trasmettendole in TV. (Iacopo Iandiorio, Gazzetta dello Sportpag 5)

Germania, club al lavoro: magari in campo già il 9 maggio. 

Anche  in Bundesliga mancano nove giornate, come in Premier. Venerdì si terrà ancora un’assemblea straordinaria della Lega tedesca, per fare il punto della situazione e per parlare di una possibile ripartenza del campionato. La Germania è più avanti rispetto al resto d’Europa: sono infatti fermi dall’8 marzo, ma da lunedì 6 aprile sono permesse le sedute sul campo: sempre a gruppi, e non a rosa intera.

Sta girando un programma non confermato: la Bundes potrebbe riprendere nel weekend del 9 maggio per poi concludersi il 21 giugno (partite a porte chiuse). Per garantire la salute in caso di ripresa si sono valutate diverse opzioni, tra cui la possibilità di effettuare tamponi qualche ora prima della partita, per isolare eventuali casi positivi senza mandare in quarantena tutta la squadra. È stato calcolato che una fine anticipata della stagione costerebbe ai club di prima e seconda divisione circa 770 milioni di euro e, secondo un’inchiesta del Kicker, 13 società delle 36 di Lega sarebbero a rischio fallimento. (Pierfrancesco Archetti, Gazzetta dello Sportpag 5)

Spagna, lite continua e stop preventivo agli allenamenti

In Liga mancano undici giornate al termine. Negli scorsi giorni il presidente della Liga Javier Tebas aveva previsto tre date per un’eventuale ripresa del campionato (prima e seconda divisione): 30 maggio, 6 giugno o 28 giugno. Denunce e litigi: Liga e Federazione hanno preparato due protocolli diversi per la ripresa delle attività, la Liga ha detto infatti, ufficialmente nella giornata di ieri, che con la federcalcio manterrà solo rapporti essenziali, smettendo di partecipare alle riunioni della commissione speciale creata per far fronte all’emergenza Coronavirus.

Come se non bastasse prendere decisioni in questo ‘bell’ambiente di collaborazione’, nel weekend di Pasqua è scoppiato il caso Real Sociedad: il club ha deciso di riaprire il centro sportivo, permettendo ai proprio giocatori di allenarsi sull’erba e all’aria aperto. La presidente del Consejo Superior de Deporte, Irene Lozano, ha convinto l’omologo della Real Jokin Aperribay a fare marcia indietro rispettando le direttive governative. Questo episodio ha fatto anche ritornare all’ordine il Valencia, che seguiva con attenzione il caso, pronto a richiamare i giocatori al proprio centro tecnico. (Filippo Maria Ricci, Gazzetta dello Sportpag 5)

Francia, via il 3 giugno? E il 23 agosto nuova stagione

In Ligue 1 mancano invece dieci giornate. In attesa di tornare in campo per la stagione corrente, la lega francese ha già stabilito la data d’inizio della prossima: 23 agosto (mossa per blindare la prima rata di diritti tv). Un passo per impedire il tracollo del sistema. Si sta trattando per sbloccare la situazione: per l’Equipe, l’idea è quella di ritornare in campo il 17 giugno giocando ogni 3 giorni i 10 turni rimanenti (chiusura 25 luglio), disputando spareggi vari entro il 2 agosto. Ma l’uscita progressiva dalla quarantena dall’11 maggio, decisa ieri da Macron, potrebbe permettere di anticipare il via al 3 giugno. (Alessandro Grandesso, Gazzetta dello Sportpag 5)