SPAL E UDINESE PER SAMPDORIA E GENOA, IL TORTUOSO CAMMINO DELLE GENOVESI VERSO LA SALVEZZA
di Davide Firpo
A chi ha famme, o pan ghe pa lasagne.
Rossoblu e Blucerchiati stanno entrambi faticando per accaparrarsi quel pezzo di pane dal sapore di tre punti, cercando di salvare una stagione che sa sì di lasagna, ma andata a male.
Durante un percorso ci si può imbattere in ostacoli e, le due squadre di Genova, sembrano essere tormentate da ostacoli di vario tipo; a volte riuscendo a superarli sul filo del rasoio.
Partiamo dalla Sampdoria, che ha superato l’ostacolo vincendo il pesantissimo scontro salvezza contro il Lecce di Liverani. Una squadra che, malgrado la classifica, sta dimostrando di avere le carte in regola per giocarsela fino alla fine.
La gara è stata giocata con la volontà di dimostrare delle qualità che, evidentemente, in alcuni casi sembravano perse, facendo un po’ storcere il naso alla platea blucerchiata… nonostante il solito grande supporto che entrambe le compagini genovesi hanno dai propri tifosi.
Stavolta la Sampdoria può gioire. Dopo tre sconfitte di misura contro avversari tosti come Inter, Roma e Bologna, andando a fare proprio il match del Via Del Mare, grazie ai due gol di Ramirez dagli undici metri.
Il fischietto fiorentino, Gianluca Rocchi, ha assegnato un totale di tre calci di rigore, concedendo la massima punizione anche ai pugliesi, che ha scaturito la rete del momentaneo pareggio di Mancosu.
Ecco le dichiarazioni rilasciate da mister Claudio Ranieri:
“Mi fanno ringiovanire questi ragazzi, con loro devi essere sempre pronto. Era difficile stasera, non siamo abituati a stare nelle posizioni in cui abbiamo giocato stavolta, ma abbiamo lottato su ogni pallone e i tre punti ora ci fanno respirare. Ma non è ancora finita. Sapevamo che sarebbe stata una partita da dentro o fuori. Era logico che il Lecce avrebbe tentato il tutto e per tutto per scavalcarci, ma abbiamo venduto cara la pelle. In certi momenti siamo stati poco attenti, ma alla fine siamo riusciti a vincere perciò complimenti ai ragazzi. Queste sono partite difficilissime da vincere, anche perché la Samp non si è mai trovata in queste condizioni negli ultimi anni”.
Il tecnico romano ha riassunto un po’ la travagliata stagione blucerchiata…
Partiti con la fama di “ammazza grandi” per poi prendere delle “mazzate” che hanno indotto il presidente Ferrero – anch’esso non proprio apprezzato dalla piazza – ad esonerare Di Francesco e a chiamare Ranieri, un uomo che di calcio ne ha visto molto.
Le varie cessioni di giocatori chiave, prendiamo ad esempio quelle di Praet, quelle di Skriniar e Torreira qualche anno fa, hanno fatto prevedere un inevitabile indebolimento; e, non venendo adeguatamente rimpiazzati anche perché i soldi non cadono dagli alberi, la Sampdoria è ritornata ad essere una squadra di bassa classifica, che però vuol cercare di portare la barca in porto e ripartire da zero.
E domenica al Ferraris arriva la Spal, un’altra gara spartiacque per le speranze della Sampdoria. Non facile considerando le ultime due uscite dei ferraresi, tra cui il rocambolesco pareggio contro il Milan.
L’ultimo incontro tra le due formazioni risale a novembre scorso, quando gli uomini di Ranieri vinsero al Paolo Mazza grazie ad una rete di Caprari arrivata nei minuti di recupero.
Vincere per la tranquillità? Se il marinaio dello stemma potesse guardarsi attorno, capendo di trovarsi un pericolo alle spalle, consiglierebbe alla ciurma di Ranieri di non invertire la rotta, ma di andare alla via così.
In casa Genoa la situazione è ancora più critica: quartultimo posto in classifica e un solo punto dalla zona rossa.
Non si può andare a fare l’analisi della gara contro la Juventus, perché sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, andando a dare colpe a giocatori qualitativamente inferiori rispetto ai campioni bianconeri.
Tuttavia, in mancanza di grandi qualità tecniche, quello che non deve mai mancare è l’attaccamento alla maglia e la buona volontà, che potrebbero essere le virtù ideali per salvare una stagione deludente, molto deludente.
Infatti, contro i campioni d’Italia, la prestazione dei rossoblu non è completamente da buttare.
Così dice mister Nicola al termine della gara:
“Avevamo di fronte una squadra importante e fortissima. Non sono insoddisfatto della prova, da parte loro ci sono state giocate di qualità, ma devo dire che stiamo cominciando a ritrovare i nostri movimenti. La prima gara non mi aveva soddisfatto, poi c’è stato un miglioramento da Brescia e anche stasera siamo migliorati dal punto di vista di ordine e intensità, nonostante i primi venti minuti di imprecisione.
Nei pensieri genoani, però, c’è ancora il pareggio di Brescia, nonostante Nicola abbia visto dei miglioramenti che sicuramente ci sono stati; perché la gara contro il Parma è stata la sagra dello sbaglio, o dello sbando.
Contro i biancoblu si è visto un Genoa in difficoltà, ma con forza di volontà e paura di cadere in una partita del genere, dove la sconfitta avrebbe portato ad un drastico calo di entusiasmo.
I limiti dei giocatori rossoblu sono tanti, forse più di quelli blucerchiati, tuttavia si deve trovare la “genoanità pura” in quelli più rappresentativi: capitan Criscito, Perin, Sturaro e Pandev.
Certo che, il mercato del Genoa, tende più a creare plusvalenze rispetto a formare una squadra di alto livello e mantenerla così tutta la stagione. Il motivo? Esattamente quello detto per i cugini: “i soldi non cadono dagli alberi”.
Il crocevia di Udine si avvicina e il Grifone: per non rischiare di perdere punti dalle altre, deve necessariamente vincere. Proprio per questo, a Pegli si sta lavorando anche per il recupero di Criscito, giocatore fondamentale per tenere sul pezzo i compagni – ormai consapevoli che anche il pareggio porterebbe rammarico e paura.
I friulani sono reduci dalla sorprendente vittoria all’Olimpico contro la Roma, nella serata di ieri, quindi carichi a molla per uno scontro salvezza molto importante per trovare tranquillità.
All’andata si imposero proprio i bianconeri, ribaltando il vantaggio rossoblu iniziale con Pandev e andando a vincere 3-1 al Ferraris.
Non sarà affatto semplice. Quello servirebbe molto ai calciatori, secondo me, sarebbe riempire mentalmente tribune e curve di tifosi genoani. In momenti come questo non serve avere pantaloni rossi e maglietta blu, ma un grande cuore rossoblu.