Il Monza, recentemente promosso in Serie B, è stata sulla bocca di tutti in questa stagione, considerando alcuni membri che fanno parte della società… Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, da sempre insieme al Milan e da un anno alla gestione del club brianzolo.
In questi giorni “il condor” Galliani, il ds Filippo Antonelli, il mister Cristian Brocchi e il sindaco di Monza Dario Allevi hanno raccontato alla stampa la promozione in Serie B, dando anche degli spunti per la prossima stagione.
A tal proposito, questa conferenza ha svelato il primo acquisto per la rincorsa alla Serie A: Andrea Barberis.
Dopo aver vestito il rossoblu crotonese per cinque anni, che continuerà a vestire fino al termine della stagione, il centrocampista scuola Finale è pronto ad affrontare una nuova avventura, con degli obiettivi molto importanti che gli permetterebbero di giocare per tornare nella massima serie, dove ha lasciato il segno in quel di San Siro.
Sarebbe stato bello parlare con Andrea, che ben volentieri avrebbe accettato di rispondere a qualche domanda, da finalese a finalese.
Tuttavia, essendo appena tesserato e non ancora presentato ufficialmente, non può ancora dichiarare nulla.
Ho quindi pensato di parlare di Andrea Barberis con persone che lo hanno conosciuto da ragazzino, proprio qui nel luogo in cui è cresciuto.
Allenatori, compagni di squadra, amici fraterni…insomma, finalesi!
PIETRO BUTTU
Allenatore in Prima Squadra
“Andrea ha esordito in Prima Squadra a 15 anni, così dal nulla: lui giocava negli Allievi, assieme anche a Ferrara e Barducci, e quando lo vidi un giovedì in una partitella che avevamo organizzato, nella quale mi ricordo ancora di aver giocato anche io con la Prima Squadra, mi resi conto che il ragazzo aveva qualcosa in più degli altri.
Così ho chiesto all’allora segretario Frione di fargli fare il foglio della manleva, perché essendo minorenne questo era necessario per giocare, e venne il papà a compilarla. La stessa domenica lo schierai titolare in Promozione, finendo le ultime gare della stagione, e poi l’anno dopo giocò tutte le partite.
Dopo aver giocato da protagonista a soli 15 anni, mi resi conto che aveva bisogno di stare in un palcoscenico più importante, perché sarebbe stato sprecato tenerlo lì nonostante la giovanissima età.
E quindi grazie a Beppe Sannino, che mi ha fatto conoscere Sean Sogliano, l’ho portato a Varese dove l’allenatore della Primavera di allora era Devis Mangia. Quest’ultimo, nel periodo di preparazione, non era molto convinto per via del suo fisico gracilino, sostenendo che sarebbe stato meglio lasciarlo ancora a Finale ma tenendolo sotto osservazione. Io però ho insistito tanto e il Varese decise di prenderlo, facendo la scelta giusta visto anche quello che Andrea ha fatto dopo. Da lì poi c’è stata l’escalation di Barberis…
Penso di essere stato il suo padre calcistico, perché gli ho dato fiducia permettendogli di esprimere il suo calcio tra i più grandi. Nella vita bisogna perseverare, le qualità da sole non bastano, ma ci vogliono anche le persone giuste che credono nel tuo lavoro”.
GIUSEPPE PORZIO
Allenatore negli Allievi e Giovanissimi
“Quando era un “Giovanissimo” si vedeva già che sarebbe diventato un ottimo calciatore: era un ragazzo molto predisposto, serio e con qualità superiori. A me capita spesso di pensare, vedendolo in televisione, che Andrea fosse già un giocatore vero sin da piccolo.
Si sta conquistando tutto con le sue forze, ma credo che una grande parte del merito della crescita esponenziale del ragazzo sia di Pietro Buttu. Nell’ultimo anno di Giovanissimi, proprio perché Andrea era stato notato, il mister ha voluto organizzare un’amichevole con noi e l’anno dopo se lo è portato in Prima Squadra.
A volte lo sento al telefono e sono veramente felice per lui, perché si merita tutto il bene che questo sport possa dargli e mi auguro che questa nuova avventura possa portargli grandi soddisfazioni”.
WALTER BARDUCCI
Allenatore nei Primi Calci ed Esordienti
“Io ho allenato Andrea quando era proprio piccolo, avrà avuto sui 10 anni. Mi divertivo molto a far giocare i ragazzi e, per essere meno allenatore e più un amico, avevo dato un soprannome ad ognuno di loro.
Il nomignolo di Andrea era “Principe”, perché aveva già ai tempi eleganza nel giocare e si distingueva molto da tutti; non si poteva prevedere che sarebbe diventato così com’è adesso, però che avesse una marcia in più rispetto agli altri sì, anche a livello di serietà.
Una volta siamo andati a fare un’amichevole a Sassello e in quella partita Andrea ha fatto molto bene, assieme ad un altro giocatore avversario che ora milita nel Livorno: Manuel Marras.
In bocca al lupo a lui per la sua nuova avventura”.
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LORENZO SCALIA
LUCA FERRARA
NICOLÒ BARDUCCI
EMANUELE BASCHIROTTO
NICOLÒ PICCININO