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CAPITANO, MIO CAPITANO: UNA NUOVA RUBRICA DI DILETTANTISSIMO! L’INTERVISTA A UN CAPITANO DELLE NOSTRE SQUADRE DILETTANTISTICHE. HA ACCETTATO LA NOSTRA INTERVISTA DANIELE VENTURA, CAPITANO DEL BORZOLI DA RECORD DI QUESTA STAGIONE.

Inizia a giocare a calcio nelle giovanili, tra Borgoratti e Athletic Club, poi l’esordio a 16 anni in Promozione proprio con il Borgoratti. Poi, tante le squadre di Prima Categoria dove ha militato: Pegliese, Via dell’Acciaio, San Bernardino, Praese, Torriglia, Arenzano e infine a Borzoli. Davide Ventura, “un capitano giovane”, classe ’92, da solo un anno al Borzoli ma scelto dallo spogliatoio e dalla società.

A Borzoli hai saputo mettere d’accordo tutti, e sei diventato capitano.

“È stata una scelta del gruppo, e ne sono contento e orgoglioso, nonostante io sia forse un po’ giovane rispetto allo standard: solitamente un capitano ha più esperienza. Lo staff del Borzoli già mi conosceva, anche fuori dai campi aveva già avuto a che fare con me.  È stato proposto il mio nome, approvato dalla società e soprattutto dai miei compagni, che è la cosa più importante. Sono davvero entusiasta di essere il capitano di una squadra vincente come il Borzoli“.

Com’è l’ambiente a Borzoli?

“La società ha voluto rifondare tutto, dalla società alla squadra. Molti di noi sono arrivati quest’anno, e non è mai facile arrivare in un ambiente con tanti volti nuovi. Ma sin dal primo giorno ho trovato un’atmosfera di grande entusiasmo, ma con una direzione estremamente precisa. Il Borzoli è ripartito un po’ come quando ricostruisci una cosa da zero. I risultati ci stavano dando ragione, merito a noi e soprattutto a uno staff giovane e nuovo”.

 

daniele ventura
BORZOLI: foto di squadra, stagione 2019/2020

 

Un capitano tra i dilettanti e uno tra i professionisti a cui ti ispiri?

“I miei primissimi capitani sono quelli che ricordo con maggior affetto: ad esempio, Boero al Borgoratti; Damonte a Pegli; Abate… questi sono quelli che mi hanno dato qualcosa che mi porto ancora adesso con me. Tra i professionisti…. ho una grande passione per il calcio inglese e soprattutto per il Manchester City, chi mi conosce lo sa. Per questo ti dico Aguero”. 

Ritornando invece al nostro calcio dilettantistico… un allenatore a cui sei rimasto legato?

Paolo Mazzocchi, che ho avuto con il Torriglia. Mi ha dato davvero tanto”.

Di quali giocatori non potresti fare a meno?

“Ne vorrei nominare due. Uno è Andrea Puggioni: è il giocatore che mi porterei sempre con me, in ogni squadra. Per me è una persona fondamentale per avere un confronto nello spogliatoio: a volte con il piccone, a volte con il pennello, mi ha sempre dato una mano, con la sua grinta ma anche con la sua gentilezza. Un altro giocatore da cui non potrei mai separarmi è Davide Bianchetti: lui è ‘l’uomo spogliatoio’ per eccellenza, senza di lui non sarebbe lo stesso”.

 

 

Ma torniamo a noi: un’annata davvero incredibile… qual’è il segreto di questo Borzoli dei record?

“Il segreto… è la squadra, che è stata costruita in maniera intelligente. Sono arrivati gli uomini giusti a livello tecnico, tattico ma soprattutto umano. Sono stati scelti i giocatori, ma soprattutto le persone: un aspetto fondamentale che ci ha permesso di essere dove siamo. E poi… l’impegno e la dedizione di Valmati, un allenatore così giovane, ci da linfa vitale domenica dopo domenica“.

Un’annata che però rischia addirittura di essere annullata per l’emergenza coronavirus.

“La speranza è che tutto torni alla normalità, e si possa quindi tornare in campo al più presto. Nel caso purtroppo non si potesse riprendere, credo che la giusta soluzione sia quella di accontentare tutte e 16 le squadre del campionato. Bisognerebbe cercare di non scontentare nessuno. Penso a una squadra come il San Cipriano, che è giusto possa giocarsi la sua chance di salire in promozione: una soluzione potrebbe essere quella di fare una sorta di “esami di riparazione” a settembre, dove chi si gioca qualcosa, se lo gioca sul campo”. 

Siamo quasi alla fine di questa intervista… domanda difficile: dove ti vedi tra qualche anno?

“Sicuramente su un campo. Al 100%. L’obiettivo è quello di continuare a crescere, con nuovi stimoli e nuove esperienze. Ad oggi, ti dico che vorrei essere sempre a Borzoli. Magari con nuovi obiettivi, magari in nuove categorie…”.

E per chiudere, come di rito, ti chiedo i tre momenti della tua carriera in una stagione, in una partita e in un gol.

“Me le sono preparate, ho letto le altre interviste… (😂)

Una stagione. Non potendo considerare questa perché non è conclusa (e anche un po’ per scaramanzia), ti dico la stagione con il Torriglia di Mazzocchi. Me la ricordo con affetto perché è quella in cui sento di esser cresciuto di più, grazie al mister e grazie a compagni di una certa caratura (Rossi, Anselmi, Imbesi, ecc…).

Una partita. Quest’anno, secondo me, Pro Pontedecimo – Borzoli è stata la partita perfetta. Sia per importanza storica (18 vittoria su 18, battuto il record dell’Alassio), sia per come l’abbiamo giocata.

Un gol. Quello contro la Ruentes, sempre in questa ragione: era un momento particolare, tra rinvii e recuperi, ed era importante vincere”. 

 

PRO PONTEDECIMO – BORZOLI: “La partita perfetta” secondo capitan Daniele Ventura

 

Questa era “CAPITANO, MIO CAPITANO“, una delle nuove rubriche di Dilettantissimo!

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