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Nella nostra rubrica dedicata ai presidenti oggi andremo a parlare con CRISTINA ERRIU, andando a toccare un tema di attualità, che potrebbe mettere in ginocchio diverse società dilettantistiche.

Corona Virus seconde te si è sottovalutato il problema?

Ma certo non è possibile che ci siano decreti che continuano ad aumentare le restrizioni, che ritengo giuste, ma sin da subito andava fatto questo provvedimento, avendo lo specchio della Cina. Senza contare che secondo me il problema esisteva prima ancora di quando è stato accertato il primo caso in Italia di Codogno, ossia il paziente uno. In realtà, a mio avviso, esistevano già delle morti sospette per broncopolminiti. Il suocero di una mia conoscente il 16 di Febbraio era mancato per una broncopolmonite a seguito di una febbre sospetta e in 3 giorni la malattia fece il suo decorso.

La situazione non si risolverà con questi provvedimenti, che non sono totalmente restrittivi e soprattutto ci sono troppe persone in giro che non hanno titolo ad uscire in base alle misure indicate dal presidente del consiglio.
Qui si prolungheranno le restrizioni e sono poco ottimista sul debellare completamente questo Virus.
Per fortuna ci sono persone che studiano e si prodigano per il prossimo.

Sei stata una delle prime a non prendere sottogamba il problema come pensi si procederà per il futuro per quanto riguarda le squadre calcistiche dilettanti?

Non bisogna pensare a come continuare, ma dobbiamo pensare a come ripartire. Saranno molte le società in difficolta economiche, noi compresi.
Per molte società i tornei giovanili sono linfa vitale per la messa a punto dei bilanci. Questi tornei sono praticamente stati annullati tutti.

Un altro problema sarà la gestione delle quote del settore giovanile. Dovremo certamente andare incontro alle famiglie in qualche maniera per evitare di perdere qualche bambino per strada, ricordiamoci che il nostro principale obiettivo è e rimane il sociale, ma tieni presente che nel frattempo utenze e canoni devono essere pagati mentre abbiamo a bilancio il numero zero alle voci entrate perché anche gli affitti dei campi vengono meno.

Come si può arginare questo problema?

Penso che la LND ci debba venire incontro in una qualche maniera per evitare la cessata attività per molte società. Io avrei anche una proposta che è la seguente:
Procrastinare senza alcun costo la scadenza del tesseramento dal 30 giugno 2020 al 30 giugno 2021, con i genitori che potranno svincolare senza problemi il loro ragazzo, facendo richiesta via mail alla società e alla federazione.

Il tutto non deve avere costi. La federazione chiede 20 euro per il rinnovo di ogni ragazzo, questo costo potrebbe essere azzerato fino a giugno 2021.
Tutto ciò permetterebbe di dare respiro alle società, che a quel punto potranno prevedere delle soluzioni che sgravino in qualche maniera le famiglie di costi aggiuntivi.

Ad esempio mi viene logico pensare che molte famiglie non andranno in ferie perché molti componenti del nucleo le avranno esaurite, di conseguenza rimarranno in città. Noi potremmo formulare delle proposte come campi estivi con tornei estivi, partite serali nei mesi di luglio e agosto senza costi aggiuntivi, per integrare quelle spese sostenute dai genitori che hanno dovuto tenere a casa i ragazzi in questo periodo.

Ma secondo te i campionati riprenderanno?

Secondo me il campionato non riprenderà perché arriveremo con le restrizioni fino alla fine di aprile se va bene. Da lì bisogna prevedere minimo due settimane per la preparazione ed evitare che i ragazzi si possano fare male.

Aggiungo che se non c’è la sicurezza di poter giocare a porte aperte senza il minimo rischio per i miei tesserati: che hanno famiglie, vanno al lavoro, ecc. ecc. la mia idea è quella di NON scendere in campo.
Questo è il mio pensiero che dovrà essere avvallato dal consiglio dell’Angelo Baiardo. Diverso è se la situazione migliora e non ci sono i rischi di salute per le persone sono disposta anche a giocare fino alla fine di luglio con le modalità scelte dall’organo che ci rappresenta.
Ripartire in condizioni diverse, ossia senza sicurezza sarebbe una farsa, nello spogliatoio il contatto tra le persone non può essere evitato.

Se tu potessi dare un consiglio cosa faresti per evitare che le squadre non spariscano?

Noi siamo dei dilettanti. Le squadre che hanno il settore giovanile devono pensare di attingere in maniera importante dai propri ragazzi.
Questo ci porterebbe a curare meglio i nostri settori giovanili, i ragazzi avrebbero un maggior senso di appartenenza e i costi di gestione si abbasserebbero.

Cosa ti manca in questo momento del mondo calcio?

Quello che mi manca è l’aggregazione dei settori giovanili. Noi facciamo del sociale e il mio pensiero va per primo ai miei bambini che sono iscritti per la mia società. Ripeto dovremo inventare qualcosa per come fare ad andare avanti per tenere un livello alto nonostante le mancate entrate che le società hanno avuto, ma allo stesso tempo dobbiamo andare incontro alle famiglie.

A livello di scelte tecniche come risolveresti la ripartenza per il prossimo campionato in funzione delle promozioni e retrocessioni?

Promuovi la prima non fai di retrocessioni e aumenti il numero delle partecipanti ai tornei. A quel punto nel campionato successivo aumenti le retrocessioni per tornare nel giro di uno o due stagioni ai numeri più idonei per i nostri campionati.
Concludo dicendo che sono preoccupata come tutti, anche se si dice che migliorerà, ma la gente continua a morire e questo è la cosa che mi rattrista maggiormente.

Cristina Erriu

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