RASSEGNA STAMPA DI OGGI, GIOVEDì 16 APRILE 2020.
Quale sarà il futuro del calcio dilettantistico?
È notizia di stamattina che la commissione medica della Federcalcio abbia ribadito il diktat alle società professionistiche di “farsi trovare pronti”. Il consiglio direttivo della Lega Serie A avrebbe individuato le date per la ripresa del campionato intorno a tre date: 27 maggio, 30 maggio, 7 giugno. La decisione finale, in ogni caso, spetterà al Governo, senza il cui benestare sarà impossibile procedere. Il presidente Gravina tiene a precisare che “Per far ripartire il calcio in sicurezza è fondamentale in questa fase mettere a punto le migliori procedure possibili per riprendere l’attività quando ripartirà tutto il Paese. Lavoriamo senza fretta, ma senza sosta per farci trovare pronti quando le istituzioni ci daranno il via“. (Gazzetta dello Sport, pag. 2). Farsi trovare pronti. A tutti i costi, insomma, con la possibilità di spostare in ritiro permanente tutti i giocatori “negativizzati”, ovvero sia i negativi che quelli risultati positivi al tampone e dichiarati guariti. Gli allenamenti, almeno inizialmente, proseguirebbero a piccoli gruppi e rispettando le distane di sicurezza.
Il continuo spostamento della data di ripartenza, tuttavia, ha portato molta incertezza all’interno del calcio professionistico che, stando a recenti indiscrezioni, potrebbe invece ripartire a settembre per terminare il torneo 2019/2020 entro la fine dell’anno solare.
La Gazzetta dello Sport aveva indicato qualche giorno fa Adriano Galliani come uno dei più convinti sostenitori di questa tesi. Queste le parole dell’ex AD rossonero, oggi al Monza, rilasciate al quotidiano milanese:
“Lancio una proposta: il tempo c’è, si faccia per due anni come in Sudamerica, campionati nell’anno solare. Il campionato 2020-21 cominci nel febbraio 2021, stessa cosa per il 2022. Poi magari si tornerà all’antico, ma io sono certo che dopo un paio d’anni ci convinceremo che è una buona soluzione. In estate, a luglio o agosto, giocando di sera, sarà bello vedere il calcio, più che in altri mesi. Penso a certe serate di coppa Italia in gennaio, soprattutto al nord. Credo che alla fine potremmo avere più pubblico. La Fifa ha già spostato le date del Mondiale 2022 a fine anno, si faccia lo stesso con l’Europeo e la coppa America nel 2021. Sarebbe comodo, ma si può anche lasciare Euro 2021 lì dov’è, in estate, interrompendo i campionati. Ma bisogna tornare a giocare, per regolarità sportiva e perché altrimenti il calcio esplode”.
(L’intervista completa su gazzetta.it, 09/04/20)
La proposta di Galliani di giocare il nostro massimo campionato di calcio per due anni consecutivi in un anno solare come in Sud America sta prendendo campo tra gli addetti ai lavori, restii a sposare la proposta di Gravina. Non sarebbe una novità che il vecchio continente segua i format proposti nei paesi dell’America Latina, basti guardare le riforme delle coppe europee che sono state modificate negli anni ‘90 a modello di quelle sudamericane.
Il patron dell’Entella Antonio Gozzi, come riporta in esclusiva il nostro portale www.dilettantissimo.tv, è tra coloro che sostengono questa tesi. “Spostare la ripartenza a settembre, terminando questo torneo 2019/2020 a ottobre. Ripartiamo a Gennaio per il prossimo campionato 2021 con una sosta estiva ad agosto. Terminiamo a ottobre e giochiamo gli europei tra metà novembre e metà dicembre, come i mondiali che si giocherebbero l’anno successivo in Qatar previsti tra il 21 novembre e il 18 dicembre2022. E nel campionato 2022 si ripercorre la stessa formula del 2021. Non è una grossa difficoltà organizzativa secondo me.” (Dilettantissimo.tv, 15/04/20)
Questo lungo preambolo sul calcio professionistico ci consente una riflessione sul calcio dilettantistico.
Qualunque scelta venga presa dal mondo dei professionisti (ripartire a fine maggio con i giocatori in ritiro forzato o, in caso di impossibilità di azzerare i contagi, ripartire a settembre, ma sempre a porte chiuse) ci porta a essere molto pessimisti sulla ripresa dei campionati dilettantistici. Se la Serie A riprendesse a maggio, va da sé che i dilettanti non potrebbero certo comportarsi allo stesso modo, con giocatori in ritiro, tamponi a tappeto ecc. Si creerebbe discrepanza temporale tra la Serie A, che finirebbe a luglio, e i dilettanti, che sarebbero ancora in attesa di scendere in campo. Se invece si tornasse in campo a settembre, forse ci sarebbe un piccolo spiraglio per veder riprendere anche per i dilettanti: ma è anche vero che se i professionisti non riusciranno a scendere in campo privi di contagi prima di settembre, per il sistema dilettantistico, che non è in grado di tutelare allo stesso modo i propri tesserati, potrebbe essere impossibile farlo.
A questo punto, si dovrà capire come svolgere, ma soprattutto se svolgere i campionati dilettantistici. Sicuramente non si potrà seguire il modello dei professionisti.